Dall’1 al 4 settembre un nuovo tipo di gara mi attendeva, il Giro delle Dolomiti a tappe. Provai delusione nelle prime due tappe classificandomi 11° e 20° con le rispettive cotte, la gioia di vincere la terza tappa battendo in volata proprio Giovanni Roma. Nelle rimanenti ebbi ancora la solita sfortuna e mi classificai al 7° posto nella classifica generale.
L’8 settembre nell’Astico – Brenta mi perseguitò la più nera sfortuna che mi costrinse al ritiro.
E’ questa la seconda edizione del Giro delle Dolomiti, competizione a tappe cui concorrono nomi prossimi al passaggio al professionismo. Vasco concluderà degnamente il giro al settimo posto, a 12′ 54″, su una sessantina di atleti arrivati in tempo massimo al traguardo finale. Ha la soddisfazione di vincere una tappa, la terza, il cui percorso si articola per quasi cento chilometri nel bellunese: da Alleghe, al passo del Falzarego, quindi Cimabanche, lago di Misurina, e Auronzo di Cadore, dove è posto il traguardo che Vasco taglia in volata superando Giovanni Roma, capovolgendo la situazione del recente 21 agosto nelle “Valli garibaldine”. Qualche giorno dopo, l’otto settembre, giorno festivo nel vicentino, sarà nuovamente Giovanni Roma ad aggiudicarsi a Breghenze la Astico-Brenta, mentre Vasco sarà costretto a ritirarsi.
SI CONCLUDE OGGI IL GIRO DELLE DOLOMITI
Impegnato a fondo, il rodigino Zampieri riesce a conservare la maglia bianca con soli 12″ su Brasola
Ad Auronzo è Modena che precede Roma in volata
PATROCINIO DEL “GAZZETTINO„
(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Auronzo, 3 settembre
L’implacabile azione dei corridori della «Trevigiana» contro la «maglia bianca», ha avuto anche in questa seconda scalata dolomitica il suo pieno sviluppo e se Zampieri è tuttavia riuscito a respingere di nuovo l’attacco, ben più gravi sono state le sue perdite nei confronti di ieri e proprio ad un filo, si può dire, la maglia d’onore è rimasta attaccata alle sue spalle. Il rodigino spera sia solidissimo questo filo; i suoi avversari ritengono invece di avere ormai in mano le affilate forbici, che domani lo recideranno senza possibilità di appello.
Il maggior baluardo della giornata, il Falzarego, aveva visto concludersi, proprio come ieri, praticamente in un nulla di fatto l’appassionante duello Zampieri da una parte e i nero-azzurri di Fregonese dell’altra. Era il pordenonese Barazzuol a dare esca fuoco alle prime rampe della lunga salita. Poi al suo inseguimento era partito Sella, con alla ruota Barilà, e i due avevano ridotto alla ragione il battistrada, che più su veniva ripreso e staccato da Roma, Modena e anche da Zampieri. Fino a tre km. dalla vetta immutate restavano le posizioni; poi Roma trascinava sui primi il suo terzetto e i premi posti alla cima venivano contesi in volata. Roma la spuntava seguito ruota a ruota da Modena, Barilà, Zampieri, a 25″ da Sella (che in discesa lamenterà le quotidiane disavventure: un freno in disordine), a 55′ da Barazzuol, a 1’15” dal sorprendente Piazzon, a 1’30” da Tosato, poi via via da Barbiero, Bortoli, Sabbatini, Brasola, mentre più indietro erano Peccolo e Verdini, quest’ultimo non in giornata di vena.
Se Zampieri ama le salite, mal sopporta le discese e per scendere dai 1700 metri dei Falzarego ai 1200 di Cortina lunga è strada, sicché la maglia bianca non solo doveva lasciare andare via gli altri tre, ma si vedeva sorpassato da parecchi di coloro che in precedenza aveva piantato. Dalla città, Barazzuol, audacissimo, Roma, Modena, Barilà passavano nell’ordine sotto lo striscione del traguardo, precedendo di 1’30” Barbiero, Brasola, Sabbatin, che erano tallonati da vicino da Zampieri e Tosato.
Tra il quartetto di testa perfetto era l’accordo. Non altrettanta concordia — ed era logico – si poteva dire regnasse nel plotoncino inseguitore, dal quale filavano poi via di sorpresa all’inseguimento dei primi Peccolo, Grosso e Cavazzoli.
A Cima Banche il pordenonese ormai a soli 1″50″ dai fuggitivi. Gli altri due a 2’20”, il gruppo di Zampieri a 3′. Fortunatamente per costui, dopo i pochi chilometri che portano a Carbonin si doveva risalire; e il rodigino si liberava delle pastoie del gruppo — il vicino e fresco Brasola però non gli cedeva – ma non poteva tornare sui fuggitivi perché Roma e Modena si impegnavano pure loro a fondo e, dopo aver fatto retrocedere Barazzuol e Barilà arrivavano per primi al lago di Misurina. Barilà era a un tiro di fionda: più nettamente staccati seguivano Zarazzuol, Peccolo e Grosso e quindi Zampieri e Brasola. Nella nuova discesa Zampieri perdeva altro terreno e forava. Ad Auronzo Modena regolava Roma. Tutti e due vanno collocati sullo stesso piano di merito e nel complesso sono stati i dominatori della breve ma non facile corsa.
Con soddisfazione va salutata la vittoria di Modena. Il roveretano, veramente un bell’atleta, si sta ambientando, e tra coloro che per la prima volta abbiamo visto all’opera è quello che ci ha più impressionato. Per concludere, vanno segnalate la ripresa di Grosso e Barazzuol, le belle prestazioni di Barilà e di Peccolo e la regolarità di Brasola, ora in classifica a 12″ dal primo. Pure deciso a dar battaglia a Roma. Vedremo pure domani come Zampieri saprà reagire.
Domani avremo due tappe. Il percorso della penultima è stato modificato nell’ultima parte e risulta pertanto la seguente: Auronzo, Piave, Tai, Longarone, Fadalto, Vittorio, Conegliano, Pieve di Soligo, Combai, Belvedere, Fener, Cornuda, Montebelluna (km. 150). La partenza per l’ultima tappa a cronometro (Montebelluna – Treviso) verrà data ai concorrenti in ordine inverso alla posizione occupata in classifica.
Alberto Minazzi
Ordine d’arrivo: 1. Modena Vasco (G. S. Coftler Rovereto) km 94, in ore 3.04’23”, media km. 30,588; 2. Roma (U. C. Trevigiani) una macchina; 3. Barilà (Falk a 1 ’54”; Grosso (Trevigiani) a 2’45”; 5. Pecclo (Bottecchia Pordenone) id.; 6. Barazzuol (id.) id.; 7. Brasola (Trevigiani) a 3’53”; 8. Sabbatini (Foligno) a 5’21”; 9. Cavazzoli (Suzzara) id.; 10. Barbiero (Trevigiani) id.; 11. Tomadini id.; 12. Santin a 6’20”; 13. Carnelos id.; 14. Verdini; 15. Francescutti; 16. Barbieri; 17. De Nardus; 18. Bortolin; 19. Toffoletti, tutti col tempo di Santin; 20. Tosato a 7’58”. — Arrivati 63.
G. P. della montagna: 1. Roma p. 14; 2. Modena.
Classifica generale: 1. Zampieri ore 14.36’21”; 2. Brasola a 12″; 3. Roma 44″; 4. Sabbatini 1 ’34”; 5. Modena a 5’05”; 6. Verdini a 7’21”; 7, Berbiero a 8’39”; 8. Barilà a 15’11”; 9. Fiancescutti a 17’15”: 10. Toffoletti a 17’54”; 11. Olmi a 20′ e 34″; 12. Cavazzoli a 20’43”; 13. De Zan a 21’23”; 14. Dall’Antonia a 22’08”; 15. Falsoni a 24’37”.
La quarta e ultima tappa si svolge in due frazioni. Al mattino la Auronzo – Montebelluna, di 155 chilometri, vede Vasco protagonista di un gruppetto in fuga, in cui lui e Renato Barbiero sono fra i membri più attivi. Nella discesa dal Cembai, però, fora due volte… ecco la ”solita” sfortuna citata da Vasco. Nella breve semi-tappa del pomeriggio, 27 km a cronometro da Montebelluna a Treviso, non c’è la sfortuna ad accanirsi su Vasco ma è il morale basso del giovane corridore che non gli permette di fare bella figura. Nella classifica generale passa quindi dal quinto al settimo posto.
Classifica generale
1. Zampieri Giacomo (gruppo Sportivo Toffolo di Rovigo) in ore 19.27’28” 2. Brasola Elio (U.C. Trevigiani) in 19.27’48” 3. Roma Giacomo (idem) in 19.28’38” 4. Barbiero Renato (idem) in 19.31’01” 5. Sabbatini Remo (Veloce Club Foligno) in 19.33’19” 6. Verdini Romando (Veloce Club Fontespina) 19.35’15” 7. Modena Vasco (Rovereto) in 19.40’22” 8. Barilà Antonio (G.S. Falk Milano) 19.47.54” 9. De Zan Domenico (Sportiva Sanfiore) 19.50’28” 10. Falzono Rodolfo (Veloce Club Verona) in 19.53’30”