1948 04 – Circuito di Marco / Ovvero l’esordio

testo manoscritto dal quaderno di Vasco Modena. Il testo è trascritto a fianco.

Ho iniziato a correre in bicicletta nel 1948, precisamente in aprile: mi classificai al 3° posto in una gara sociale guadagnando i primi soldi.
Successivamente mi classificai 6° in una gara per esordienti.

Inizia con queste parole un quadernetto dalla copertina nera, le pagine inchiostrate di rosso lungo il bordo. La carta color avorio raccoglie frammenti di memoria, brevi appunti di corse disputate negli anni tra il 1948 e il 1956. Sparsi in lettere, cartoline e documenti altri ricordi che coprono il periodo fino al 1958.

La prima competizione ufficiale, la “gara sociale” a cui Vasco Modena si riferisce in questa nota, è il Circuito di Marco, in Trentino, la cui cronaca è riportata nel ritaglio di giornale proposto qui sotto. La “gara per esordienti”, invece, rimanda alla popolarissima Trento-Calliano e ritorno di neanche 40 km. Forse può sembrare strano che, anziché discutere di prestazioni sportive, Vasco annoti sul quaderno di aver guadagnato qualche soldo da queste sue prime garette: bisogna calarsi nel contesto storico e familiare per poterne comprendere il senso. I primi soldi guadagnati correndo non erano che alcune centinaia di lire, che risultavano essere peraltro utilissime in una famiglia povera, nei tempi in cui il padre, operaio alla Montecatini (stabilimento per la lavorazione dell’alluminio), per necessità integrava lo stipendio con lavori da ciabattino che venivano spesso pagati dai compaesani con frutti della terra o uova,… quando andava bene. Considerata la povertà delle famiglie del paese, in lenta ricostruzione dopo la guerra, più che di aggiustare scarpe si trattava di risistemare borchie o tomaia alle cosiddette ”sgalmere”, che anche Vasco aveva portato ai piedi. Sembrava di essere un cavallo, racconta, quando da bambino correvo sul selciato di via Gerole con questa sorta di zoccoli chiodati ai piedi. Le corti rimbombavano tutte!

Il vincitore della gara sociale è Attilio Castellani, suo compaesano, di Mori, in provincia di Trento. Nato qualche anno prima di Vasco, aveva già da qualche tempo una bicicletta da corsa. Vasco lo guardava con ammirazione, come se fosse stato un prode cavaliere in sella al suo bianco cavallo. Volle imparare anche lui ad andare in bicicletta: verso i quindic’anni, come un monello prendeva in prestito quelle degli avventori della locanda in piazza, mentre davanti ad un bicchiere discutevano le gesta di Bartali e Coppi… Troppo alte per lui quelle selle, che lo costrinsero a dare le prime pedalate direttamente in piedi. Ci vollero tanto impegno e molta fatica per racimolare un gruzzoletto sufficiente all’acquisto di una bicicletta da corsa Atala, usata, con cui partecipare alle gare con Attilio, nella stessa società sportiva, la OLIVO di Arco. Nel frattempo Vasco continuava a “collaudare” quelle lasciate in piazza Cal di Ponte, davanti al bar Sani…

Il circuito di Marco stravinto da Castellani — Con quasi due minuti di vantaggio sugli altri concorrenti, Attilio Castellani della «Olivo», ha tagliato il traguardo di Marco dopo circa 80 chilometri di una gara ricca di episodi. Ventidue concorrenti prendono il via dalla piazza centrale di Marco avviandosi velocemente sulla comunale che porta a Mori Stazione: Le maglie della «Olivo» — oggi in preponderanza numerica ed atletica — assumono il comando del gruppo per due giri consecutivi del circuito, che, attraversando Lizzana, porta nuovamente a Marco. Sul terzo giro Castellani gioca la sua carta e parte di forza. L’unico a tenerne la ruota è Malfatti oggi in piena forma. Dopo qualche chilometro dal gruppo inseguitore si fa luce una recluta della «Olivo» Vasco Modena che riesce ad acciuffare ed accodarsi ai fuggitivi. Mentre il trio di testa accumula i preziosi minuti, nel plotone di inseguimento, Brighenti e Bianchi padroneggiano rintuzzando, da fedeli compagni di squadra, ogni iniziativa tendente al ricongiungimento.
La scalogna colpisce Modena. che, causa una foratura, viene assorbito dal plotone inseguitore sul quinto giro. Sull’ultimo giro, la classe superiore di Castellani si impone al compagno di fuga Malfatti, che arriva al traguardo con 1’15” di distacco.

A sinistra, Vasco Modena, 18 anni, felice in maglia della Olivo. Sulla destra l'amico e compaesano Attilio Castellani. Al centro un altro atleta, forse Mario Bianchi di Arco
A sinistra, Vasco Modena, 18 anni, felice in maglia Olivo. Sulla destra l’amico e compaesano Attilio Castellani

Modena che non vuole sottostare alla sfortuna riesce a staccare ancora il grosso ed arrivare terzo al traguardo con 1’25” sugli inseguitori. Ecco l’ordine di arrivo: 1) Castellani Attilio della «Olivo» di Arco che compie i 75 Km. del percorso in ore 1 e minuti 58 alla media oraria di circa 36 Km; 2) Malfatti Italo «Olivo» ad 1′ 15″ , 3) Modena Vasco – idem. a 5′; seguono nell’ordine Turrini Agostino – gruppo sportivo S. Marco; – Bianchi Mario, Olivo; Malzocchi Gustavo, Lizzanella; Simoncelli Saverio, Lizzana; Brighenti Giacomo, Olivo; Gazzini Luigi, S. Marco: altri undici concorrenti in tempo massimo. Direttore di gara: sig. Adriano Povoli. Numerosa la folla assiepata ai margini del percorso. Ottima l’organizzazione del Gruppo Sportivo S. Marco di Marco egregiamente diretto dal sig. Vaccari.

Ritaglio di giornale sul Circuito di Marco, inizio aprile 1948
la gara sociale, aprile 1948

L’amicizia fa da contraltare all’agonismo nel cuore dei due ragazzi di Mori: un’altra garetta disputata a Mori, organizzata questa volta dalla Olivo, vede Vasco primo sul traguardo davanti ad Attilio di soli pochi metri.

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