Il 13-6- triste data per me, gareggiavo a Mezzocorona, feci una gara guardinga ed arrivai 4° in volata, ero contento per il risultato ma afflitto per un incidente toccato al corridore Kesbaumer, mio amico, che gli costò la vita.
Vasco, non ancora diciannovenne, viene posto davanti ad uno di quei fatti che segnano. In questa gara, la Coppa Renè Donati, il giovane corridore Dario Kerschbaumer del Velosport Mezzocorona fu investito da un’automobile sulla strada di Cadine e morì sulla carreggiata. Non sono purtroppo rari gli incidenti ai ciclisti, e anche quelli così gravi continuano a ripetersi. Le automobili erano poche, ma le segnalazioni di gara pure. Anche Vasco, vedremo, sarà vittima nel 1953 di un grave incidente stradale durante una gara, incidente che segnerà, pur senza fermarla, la sua carriera ciclistica.
A Tranquillo Segato dell’ “Ursus” la terza prova del campionato regionale
La corsa funestata da un tragico incidente: Dario Kerschbaumer del Velo-sport Mezzocorona investito ed ucciso da una automobile, sulla salita di Cadine
MEZZOCORONA, 13 – Renè Donati, eroicamente caduto nel 1944 in uno scontro fra caccia nel cielo di Bari, è stato oggi ricordato con una competizione organizzata dal Velo sport di Mezzocorona.
Un tragico, doloroso incidente, ha funestato la corsa. Apprendiamo infatti che sulla salita di Cadine il corridore Dario Kerschbaumer del Velo sport Mezzocorona, che si trovava nelle posizioni di coda veniva investito da una automobile targata TO. Il povero giovane colpito in pieno dal veicolo e travolto dalle ruote rimaneva
ucciso sul colpo. La perdita di questo valoroso e promettente atleta lascia certamente un gran vuoto nelle file del ciclismo trentino e sarà certamente appresa con profondo dolore. Anche lo sport ha i suoi caduti come tutti i cimenti generosi. Il nome di Kerschbaumer non sarà dimenticato.
La gara odierna, che aveva carattere di terza prova del campionato regionale dilettanti. ha visto alla partenza un numero di oltre 40 corridori e il percorso severo, specialmente nella seconda parte da Riva a Trento, ha fatto una selezione tale che solo gli atleti che aspirano a fregiarsi dell’onorifico titolo l’hanno spuntata e hanno saputo farsi distinguere.
Quarantrè partiti, 23 arrivati in tempo massimo, ecco la selezione che i corridori hanno subito durante le salite di San Giovanni, di Vezzano, di Padergnone e di Vigolo e le ripide discese di Nago, Torbole e Cadine.
Il piccolo e tarchiato Livio D’Andrea della Cofler di Rovereto, è in testa alla classifica di questo campionato. Oggi si è fatto battere per un soffio sotto lo striscione rosso del traguardo, da un atleta che nelle competizioni di quest’anno non può certamente dire che la dea fortuna sia stata benigna con lui. Tranquillo Segato ha vinto oggi una gara da campione. Oltre a questi due atleti citiamo pure Tirreni della Lancia di Bolzano e Modena dell’Olivo di Arco. Buona la prova di Giorgio Mosca pure della Lancia di Bolzano il quale, solo sulla dura rampa di Vezzano, ha saputo piantare in asso i diretti rivali, ma una malaugurata foratura subito dopo Trento gli ha tolto la tanto agognata vittoria, che si vedeva già in mano. Un bravo anche a Martini nonché a Rigatti, Berteotti, Mazzurana, Chemelli e Mattuela mentre accomuniamo nell’elogio tutti gli altri arrivati i quali hanno finito una gara che con il caldo quasi tropicale e il severo percorso, solo se ben preparati potevano portare a termine. Un elogio va dato anche al dirigenti del Velo sport (C.S.I.) per l’organizzazione.
Sono esattamente le 13.10 quando il fratello di Renè Donati dà il via ai numerosi partenti. Il gruppo, salvo qualche tentativo di fuga subito annullato, si mantiene compatto lino alle porte di Rovereto dove transita per primo Ambrosi Walter di Bolzano con Dall’Aglio dell’Atesina; a 50 metri passa poi il gruppo guidato da Rigotti di Mezzocorona e Paoli dell’Alpina sport di Trento. Superata la città della Quercia, Martini e Michelotti tentavano una fuga per arrivare primi al I passo di S. Giovanni dove era posto un premio della montagna. II tentativo
però è annullato ad opera di Borsa e Segato che al culmine si dividono da buoni amici il vistoso premio. Anche Torbole e Riva vengono superate in gruppo ma Segato però deve ritardarsi per circa minuti a causa di una foratura e conseguenti noie alla catena.
Sul tratto Dro – Pietramurata, Segato riesce con uno spunto da campione a recuperare tutto il tempo perduto e a ricongiungersi col gruppo. Appena dopo le Sarche ecco il giovane Giorgio Mosca partire decisamente da solo, superare tutti sulla salita ed arrivare a Cadine con quasi tre minuti di vantaggio su tutti. Nella successiva discesa su Trento riusciva a mantenere quasi intatto il distacco dagli inseguitori. Sembra va freschissimo e a parer nostro la vittoria non avrebbe potuto sfuggirgli, ma la dea bendata non era di questo parere. Infatti subito dopo Trento Mosca fora. Cambia ma si scoraggia e cosi, dopo pochi chilometri, viene raggiunto dal gruppo capitanato da Segato, D’Andrea, Tirreni, Modena. Mosca ormai provato cede a malincuore il passo e prosegue inseguendo da solo. A Mezzocorona Segato ha la meglio su tutti. Mosca fora anche alle porte di Mezzocorona e raggiungerà a piedi il traguardo. Con qualche minuto di ritardo arrivano poi gli altri.
Ecco l’ordine d’arrivo: 1. Segato Tranquillo, Ursus Bolzano, che compie i 125 km. del percorso in ore 3 48′, alla media di km. 31.800. 2. D’Andrea Livio, della Cofler di Rovereto, a ruota. Tirreni Valter, Lancia Bolzano; 4. Modena Vasco, Olivo Arco; 5. Mosca Giorgio, Lancia Bolzano, a 3′; 6. Berteotti Luigi, V. C. di Trento, a 5′; 7. Rigatti Giulio, Velo Sport Mezzocorona; 8. Borsa Mario, Ursus Bolzano; Chemelli Mario, F. V. Trento, tutti col tempo di Berteotti.
La coppa Rene Donati, viene assegnata al gruppo sportivo Lancia di Bolzano.