Trascorsi gli ultimi mesi del 1957 a Rovereto con Luisa (che è in dolce attesa, come si suol dire, nonostante nausee e capogiri), Vasco riprende gli allenamenti formativi già da metà gennaio con pochi chilometri al giorno, per intensificarli in febbraio in vista della ripresa delle gare primaverili. Ma in quale squadra? Cino Cinelli, interpellato per tempo da Vasco, il 22 gennaio così gli risponde da Milano:
Milano, 22/1/58
Caro Modena,
ho atteso a risponderti perché ho voluto prima andare presso alcune ditte per una tua eventuale sistemazione. Purtroppo al momento non risulta niente di positivo. Per la richiesta di una bicicletta in conto corse, mi dispiace proprio, ma ho già superato di gran lungo quanto preventivato in propaganda nel 58 e non posso addossarmi ulteriori oneri. In via eccezionale e se non trovi di meglio, farò in modo di darti il telaio con sterzo e movimento, ma non sono in grado di prepararlo prima di fine Febbraio.
Riguardante la tua richiesta di retrocessione a indipendente non scelto, ritengo che non sia possibile. Nell’attesa di un tuo riscontro ti porgo cordiali saluti.
Cino Cinelli
Ben volentieri Vasco accetta la proposta di ricevere un telaio su misura in conto corse dal Cinelli, meditando di assemblare una bicicletta con l’aiuto di Aldo Carrara. Avrebbe la possibilità di correre per una società trentina come indipendente fino all’inizio del Giro d’Italia, per poi ”accasarmi in una fabbrica di prossima apertura”, scrive al Cinelli ”e in tal caso sarei disposto a comperare il materiale che eventualmente mi invierà”. Ma la strada di retrocedere da indipendente scelto ad indipendente non sembra percorribile e pertanto invia la richiesta per la licenza dell’anno in corso.
Vasco riesce a gareggiare con la ‘nuova fabbrica’ in marzo e forse, ma di questo bisognerebbe chiedere conferma a lui, non c’è più bisogno del famoso telaio proposto in schizzo al Cinelli. La squadra è la Calì Broni – Girardengo – Libertas, di cui fanno parte quattro professionisti trentini…