Alcune foto uscite dal cassetto ma che non riportano alcun riferimento. La prima potrebbe essere stata scattata durante il Giro d’Italia, forse anche la seconda. Delle altre non si riesce a dare una collocazione. Ma sono testimonianze, in ogni caso, relative al periodo di affiliazione di Vasco Modena alla Arbos Bif di Cremona, quindi del 1956 – 1957.
(19 maggio 1957) Potrebbe trattarsi della seconda tappa del Giro d’Italia, la cronometro individuale Verona – Borgo Chiesanuova, che Vasco chiude al ventottesimo posto.
E’ magnifica questa istantanea di qualcuno che chiama Vasco intento a regolare la bici. Lui solleva lo sguardo e inarca le sopracciglia facendo sorgere sulla fronte fitte onde che si raccordano a quelle più morbide della riccia capigliatura. E’ lui.
Si direbbe il momento della concentrazione prima della partenza, forse per una dura gara, condiviso con altri ciclisti (… si potrebbe trattare di Guido Boni?). La maglia indossata in questa foto non sembra essere quella ufficiale delle gare al Giro, ma forse una delle tre ricevute in dotazione dalla B.I.F. era diversa?
In corsa con la divisa della Arbos Bif, ma anche in questo caso non sembra la stessa maglia indossata per il Giro, come quella che ben si vede nella foto della caduta a Forte dei Marmi, con la fascia in contrasto sulle maniche dove appare la scritta Bif.
Tubolari al collo, un braccio misericordioso che da fuori campo fornisce una spinta, che Vasco, pur comprendendo il desiderio di aiutare chi fa tanta fatica, non ha mai particolarmente gradito sia per le possibili penalità che per il timore di una caduta a seguito dell’inattesa accelerazione. Non si parli poi di ricevere docce d’acqua non richieste… come quella volta che un tifoso, colto dell’impeto di dare refrigerio, gli lanciò in faccia, oltre all’acqua, anche tutto il secchio in metallo, che gli causò una ferita in fronte.