1956 10 11 Sport Illustrato / Bistecche e pedali

Esce su Sport Illustrato un buffo articolo che vale la pena riportare per esteso. E’ curioso già dal titolo e leggerlo permette di rilassarsi un po’.

La guerra nel trentino a suon di… bistecche
combattono Modena e Moser

Sport Illustrato, 11 ottobre 1956

Nel Trentino sono risorti due partiti: quello di Mosèr e quello di Modena. Dopo che questi, a causa di una caduta, era costretto a sospendere l’attività, i suoi sostenitori, con l’ascesa del «bocia», si tirarono in disparte; e i paladini di Mosèr imperarono.
La vittoria conseguita a Legnano su Coppi dal Vasco del Mori di Rovereto, ha ora capovolto la situazione. A soffiar nelle trombe dell’entusiasmo i supporters di Modena non ci hanno pensato un istante. E ora, con i risultati del 1956 alla mano, essi si fanno forti e dicono: «Modena si è aggiudicato una classica; e in quale modo! Mosèr, invece, continua ad essere… una promessa».
La storia di Vasco Modena è lunga. Seguiteci. Egli, come già i nostri lettori sanno, ha ventisette anni. Non si può dire che la sorte l’abbia assecondato. Due anni fa, dopo aver vinto in modo stupendo l’eliminatoria trentina del Gran Premio Pirelli, Binda disse di lui: «E’ un Coppi in miniatura, poiché è scalatore e passista». E i giornali incominciarono ad occuparsi molto seriamente di lui; poi di Modena, improvvisamente, non si sentì più parlare. Si seppe soltanto che in seguito ad una caduta, di cui rimase vittima in una competizione che si stava svolgendo a Trento e nella quale si trovava ormai a portata di mano, Vasco Modena si era fratturato la clavicola destra [sinistra…]. Nessuno però precisò che nell’incidente Modena aveva portato ferite tali che guarirono solo dopo settimane di cure pazientissime. E i tendini offesi gli vietavano altresì di muovere il braccio. Breve: nessuno pensò più a lui, come corridore.
A Trento, intanto, era venuto alla ribalta il «montanaro di Palù di Giovo». E tale fu l’impressione destata da Mosèr, che le vittorie riportate da Vasco Modena con un quarto d’ora di vantaggio vennero presto dimenticate.

Mosèr venne ospitato in un ristorante di Trento poiché, dissero i suoi mentori, aveva bisogno di bistecche. E quando il proprietario di questo ristorante lasciò il locale ad un altro, sorse il problema a tre corna: «Mosèr – bistecche giganti – nuovo proprietario». Ma anche il nuovo principale del ristorante si dichiarò ben lieto di poter contribuire… all’ascesa dell’Aldo di Palù. E tutto andò avanti per il meglio.
Un bel giorno si seppe che Vasco Modena aveva ripreso a gareggiare ed ara deciso a compiere il «salto», di passare cioè dai dilettanti ai professionisti. E cosa si viene a scoprire? Che Modena era stato invitato dal proprietario del ristorante che per primo aveva offerto el bistecche a Mosèr, a mangiare certi filetti di bue che avrebbero fatto impallidire lo stesso Mosèr, già attore di primo piano in due Giri d’Italia.
Qualcuno sorrise, come sempre capita in casi come questi. Ma lui, Modena, tirò avanti con la sua passionaccia: e macinò chilometri e filetti. Trovò accoglienza alla Bif, la fabbrica cremonese di dadi che si era abbinata in primavera all’Arbos, e riuscì ad avere un piccolo mensile (ventimila lire: non molte, certo, ma per incominciare a Modena bastavano).
Alla Milano-Vignola il Vasco di Rovereto si piazzò al terzo posto e a Trento i suoi sostenitori ripresero al alzare la voce. E dopo il Gran Premio Industria e Commercio, quarta prova di campionato italiano assoluto, quando venne ufficialmente comunicato che Modena si era qualificato per la Coppa Bernocchi a cronometro, «ultima» della disputa tricolore, e Mosèr no, a Trento ripresero a divampare le discussioni.
La «bomba» di Legnano scatenò poi i seguaci di Modena. Ad aumentare il tono delle discussioni contribuì anche un altro fatto: Broccardo, che prima era con i suoi suggerimenti al seguito di Mosèr, era passato da tempo al servizio di Modena. Motivi, insomma, che alimentarono una polemica destinata ad ingigantire fino al Giro di Lombardia, quando cioè Modena e Mosèr si troveranno lassù, sul Ghisallo. E lassù, sul colle famoso, si daranno appuntamento i sostenitori che partiranno da Trento in pullman.
Intanto, sul Circuito di Lavis, sulle strade di entrambi… la vittoria è toccata a Monti che, fuggito con Maule, Carlesi, Coppi, Fornara ed Albani (finiti nell’ordine) li ha messi momentaneamente d’accordo. Il seguito al Giro di Lombardia.  [per inciso: Modena non ha avuto il via libera a partecipare al circuito degli Assi]
R. N
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