1956 10 02 Coppa Bernocchi / Festeggiamenti trentini

La notte stessa dopo la gara Vasco è accolto con grandi gioia in terra trentina. Si ferma a Riva sul Garda dove è invitato per un brindisi di festeggiamento, poi concede un’intervista ai giornali locali. Va osservato, in questa intervista, come la gara successiva in programma sia il Circuito degli Assi, proprio in Trentino: ”Domenica disputerò, con tutta la squadra della Arbos-Bif, il Circuito degli Assi di Lavis”, ma qualcosa cambierà nel programma dei dirigenti. Perché? Un’ipotesi nella prossima pagina.

dopo la stupenda affermazione

Vasco Modena reduce da Legnano
festeggiato dagli sportivi a Riva

Riva, 1 – Nella tarda serata di domenica è stato ospite per una ventina di minuti della nostra città il corridore Vasco Modena da Mori, reduce dalla stupenda affermazione riportata a Legnano nella coppa Bernocchi valevole quale prova finale per il titolo italiano professionisti su strada. Modena che con un finale bruciante ha fatto crollare anche Fausto Coppi all’ultimo giro tagliando per primo il traguardo con una media oraria di ben 42.967 chilometri su una distanza di 108 km.
Vasco Modena, che si è così portato alla ribalta del ciclismo europeo, è sceso preso il bar ”Italia” riconosciuto e festeggiatissimo dagli sportivi rivani con i quali ha parlato della sua meravigliosa impresa.
Vasco Modena ha visto una Bernocchi da record o quasi. Questo ormai tutti lo sanno. Il terzo della triade professionistica trentina – Moser, Modena, Pintarelli – ce l’ha fatta in maniera sorprendente contro il cronometro, contro Coppi, contro l’esperienza, la forza, la classe di un manipolo di celebrità del pedale.
L’iscrizione di Modena alla Bernocchi, una corsa che quest’anno era una polemica per i precedenti che tutti sappiamo, era passata quasi inosservata. Un atleta in buona posizione di classifica passa in secondo piano se si chiama soltanto Vasco Modena, anche se il suo nome era fra i primi tre della recente Milano-Vignola, anche se era stato per tante e tante volte in passato il primo, primissimo nelle classifiche per dilettanti. Per farsi notare alle punzonature occorre che il proprio nome sia apparso qualche volta nei titoli su tutta la pagina dei giornali sportivi: quello di Modena non lo era.

E così è venuta la sorpresa: Modena vincitore a Legnano; centomila persone ammutolite dallo stupore dopo essersi bruciate le mani per Coppi, dato ormai per sicuro trionfatore: media sensazionale: quasi 43!

Occorre dire che fra noi la sorpresa è stata minore, anche se maggiore è stata la soddisfazione?
Bisogna conoscere Modena per non stupirsi ad imprese del genere; bisogna non ricordare che il roveretano è stato il primo fra tutti nella categoria dei ”puri”; bisogna non rammentare certe imprese, certi duelli sulle strade con Parisi prima, con Pintarelli poi, con Moser infine. Ma Modena era sempre stato il più sfortunato di tutti: mentre Moser, mentre Pintarelli salivano i gradini del piedistallo verso il professionismo, lui se ne stava mezzo ingessato, con le ossa e il morale rotti. Solo lui sa quanta sofferenza costi starsene inattivo a leggere i nomi degli altri sui giornali, mentre in giro s’organizzano gare su gare, corse su corse, dove in condizioni normali avrebbe potuto dire la sua. Chi sa quanto egli ha sofferto, oggi può dirgli sinceramente: bravo!
E può dirlo e ricordarlo anche a quegli illustri resocontisti che sanno tutto sui campionissimi e sulle celebrità e dimostrano una spaventosa ignoranza su ciò che hanno fatto tanti altri atleti; per i quali fare il ‘pezzo’ su Coppi è una cosa da ridere perché con quattro turibolate hanno accontentato tutti, mentre farlo su Modena diventa un problema che neppure i loro cervelli professorali sa risolvere. A tutti costoro consigliamo di tener presente il nome di Vasco Modena: potrebbe ridarsi il caso di Legnano, della “Bernocchi”, dei quarantatrè di media e di altre sensazionali vittorie.

Nella foto: Vasco Modena attorniato da un gruppo di sportivi cittadini [fare click sull’icona per vedere il ritaglio di giornale completo]


Il clamoroso successo di Legnano
non ha montato la testa a Modena

Il racconto della bella avventura di domenica ed i programmi per il futuro in una nostra intervista con il ”modesto” Vasco

intervista (click per aprire il ritaglio di giornale). ”Domenica disputerò, con tutta la squadra della Arbos-Bif, il Circuito degli Assi di Lavis”

Vasco Modena, colto dall’obiettivo domenica sera a Riva, al ritorno da Legnano.

Reduce dal trionfo della Bernocchi Vasco Modena ha voluto ieri sera farci una graditissima sorpresa ed è venuto a salutarci in redazione, accompagnato dai signori Broccardo e Beber.
Modesto, com’è suo costume, Vasco ci ha raccontato qualcosa della sua avventura di Legnano che l’ha portato improvvisamente alla popolarità.
– E’ stata una gara dura, Vasco? – gli chiediamo dopo avergli rinnovato le più vive congratulazioni.
Abbastanza. Ma tuttavia ho terminato la gara abbastanza fresco.
-Pensavi di aver battuto tutti gli avversari, Coppi compreso?
No, francamente quando giunsi al traguardo, visto che nessuno mi diceva niente, pensavo di essere terminato al terzo posto.
Così,mi recai quasi subito all’albergo con i dirigenti della mia casa.

-Quando hai saputo di aver vinto?
Qualche minuto dopo essere arrivato all’albergo, un dirigente della Arbos-Bif, venne ad annunziarmi che il vincitore ero io e non Coppi. Sulle prime non volevo credergli: pensavo che mi si volesse fare uno scherzo. Poi giunse un altro dirigente, anche lui colla bella notizia, e cominciai a convincermi che poteva essere vero. Mi rimisero in macchina e mi riportarono subito al traguardo dove il pubblico non riusciva ancora a capacitarsi che questo ‘sconosciuto’ Modena avesse battuto il grande Coppi. Cercarono un mazzo di fiori per il vincitore ma, siccome non ce n’erano in giro, andarono a riprendersi quello che pochi minuti prima, nell’incertezza del risultato, avevano offerto a Fausto, e me lo misero fra le braccia!
– Il pubblico come ti ha accolto?
E’ stato molto cordiale e mi ha molto festeggiato. Particolarmente dopo che l’altoparlante ebbe annunziato che io avevo percorso gli ultimi tre chilometri col tubolare posteriore afflosciato è stato un vero delirio di applausi.

– Ci vuoi dire quali rapporti hai usato durante la gara e come ti sei regolato?
Ho percorso il primo giro in 38’9” usando il 18, il 17 ed il 16; il secondo in 38’14” (col 16), il terzo in 38′ (col 15) e nell’ultimo ho prodotto lo sforzo maggiore (37’30”) impiegando il 15 e nel finale il 14. A tre chilometri dal traguardo ho sentito afflosciarsi il tubolare posteriore ma ho pigiato con forza sui pedali e ce l’ho fatta!
– Progetti per l’avvenire?
Dirò che domenica, a metà gara circa, il sig. Broccardo, don Gino – che per una domenica ha lasciato Comano ed è venuto ad incitarmi – ed il geom. Beber avvicinarono gli organizzatori del G.P. Campari di Lugano per chiedere se non c’era la possibilità di farmi gareggiare a Lugano il 14. Cortesi ma decisi, gli organizzatori risposero che ormai non era possibile perché i quadri erano completi. Dopo la conclusione della gara gli stessi organizzatori vennero ad invitarmi offrendomi un ingaggio non disprezzabile. Cosa vuol dire una vittoria…
– Hai accettato l’invito?
Non ho ancora deciso. Tutto dipenderà dalle mie condizioni di forma. Ad ogni modo mi preparerò coscienziosamente e poi si vedrà. Domenica intanto disputerò, con tutta la squadra della Arbos-Bif, il Circuito degli Assi di Lavis. Dal 9 al 14 seguirò… in macchina la finale a tappe della S.Pellegrino per dilettanti. Proprio oggi ho ricevuto l’invito del sig. Cinelli, presidente dell’Ass. corridori ciclisti professionisti.
Per il 14 si vedrà: o il G.P. Campari a Lugano od un circuito su strada a Cologno Monzese. Il 21 parteciperò al giro di Lombardia ed il 4 novembre probabilmente farò coppia con Fornara al ‘Baracchi’.

– Bene, questa è una notizia che fa piacere! Ti auguro di poter ripetere il successo di Lagnano!
Mah, vedremo, farò del mio meglio.
– E per il prossimo anno? Sempre alla Arbos-Bif?
Sì, proprio oggi ho rinnovato il contratto. Del resto mi trovo bene dove sono e non ho ritenuto di accettare altre proposte che mi sono giunte subito dopo la vittoria di domenica. Nei prossimi giorni mi allenerò sulle strade trentine e spero di non sfigurare neppure domenica a Lavis.
– Sei troppo modesto Vasco. Ed è appunto per questa modestia che ti apprezziamo ancor di più. Ad ogni modo ti facciamo gli auguri più vivi e sinceri per la prossima attività e speriamo di poterti presto intervistare per un’altra bella vittoria!
Una stretta di mano, una rapida visita alla tipografia (dove Modena si trova stretto fra i tipografi che si congratulano con lui), poi via a nanna. ”Non voglio far tardi, ci dice Vasco, e voglio riposarmi ché da Legnano son ritornato solo alle prime ore di lunedì”.

BRUNO CALDONAZZI


Purtroppo, non senza rammarico da parte di Vasco, nessun festeggiamento ufficiale viene organizzato dalla sua Mori. Soltanto, ma forse sono gli eventi più sinceri, brindisi nei bar ed entusiasmo di coetanei e coetanee, ma anche tra i ragazzini per avere un compaesano salito agli onori della cronaca.
Molto più tardi, si parla ormai del nuovo millennio, sarà il giovane signor Giampaolo Zanfei, presidente della SC Mori, venuto a sapere di un certo Vasco, ex professionista di Mori, a consegnargli nel gennaio del 2010 una targa di riconoscenza da parte dell’amministrazione Comunale, che lo invita quello stesso anno alla inaugurazione del nuovo velodromo di Mori. Da quel momento prende parte più volte come testimonial alle premiazioni delle gare organizzate dalla SC Mori e alle feste societarie negli anni successivi. In una di queste Vasco, commosso, riceve anche un simpatico ”Oscar alla carriera”. E proprio a ricordo di quella Bernocchi, sempre nel 2010, gli viene consegnata una caricatura della vittoria di Legnano eseguita dall’artista Guido Merzliak .

Non si tratta dell’unico quadro ricevuto in dono da Vasco, anche se non è il tema del dipinto quanto la dedica a rievocare la Bernocchi. Il 22 giugno del 1977 giorno Vasco riceve un bel presente dallo sportivo artista Guido Riolfatti, in arte “Goio”, ex calzolaio di Villa Lagarina (Villa, 1907 – 1983). Come molti di Rovereto e dintorni, grande tifoso di Vasco. Oltre alla allegria regalata del dipinto a cera è affascinante la dedica vergata sul tergo:


Al caro amico Vasco Modena dono questo mio dipinto con core e riconoscenza perché nella mia giovine età mi ha dato nei tempi eroici – del ciclismo – una grande soddisfazione.

E’ stato l’unico dei corridori trentini e italiani a (non batterlo il nostro idolo) arrivare prima di F. Coppi

Riconoscente con affetto – Goio / Riolfatti Guido 22 – 6 – 77

Per essere precisi, proprio l’unico italiano ad arrivare davanti a Fausto Coppi – in una cronometro s’intende – Vasco non lo è stato: infatti la 12a tappa del Giro d’Italia corsa a cronometro da Rimini a San Marino il 1° giugno 1951, fu vinta a sorpresa (ovviamente) da Giancarlo Astrua (1927-2010) che lasciò a 20” il grande favorito Fausto Coppi. Altri ”superatori” di Coppi a cronometro dalle cronache non ne risultano.

Era solito di Vasco non accettare volentieri l’etichetta di “quello che ha battuto Coppi”, bensì preferiva dire, come sottolineato dallo stesso Goio, che quella volta, nella Bernocchi del ’56, era arrivato primo, e prima di Coppi. Lo deve aver tenuto ben presente l’artista mentre compilava la dedica sul tergo del quadro.
Nella sua zona d’origine il tifo per Vasco dilettante, alimentato dal ricordo di questa vittoria da professionista, rimarrà immutato anche a distanza di anni. Grazie Goio!