1956 10 01 La Bernocchi / Commenti

Inutile dire quanti e quali giornali e riviste nei giorni successivi riportano la vittoria di Vasco alla Bernocchi. Diverso l’accento dei vari articoli: chi punta più sul Campionato Italiano che si è concluso con la vittoria di Albani, chi sulla ”sconfitta” o lo stato di forma di Coppi, chi raggranella qualche informazione sullo sconosciuto Vasco Modena che complessivamente risulta essere: veneto (anziché trentino), sposato (gli sarebbe piaciuto), reduce da un incidente in cui si era spezzato le gambe (anziché maciullato un braccio), di 26 anni invece che di 27, che prima di correre faceva il fabbro (?), che era discepolo di Moser, che la sua prima corsa come professionista fu la Milano – Vignola. Ma fortunatamente, tra i tanti, si leggono anche dettagli corretti.

Presso l’Albergo Astoria di Trento di Giannino, dove Vasco aveva preso dimora da professionista, giungono copiose le congratulazioni da tante persone che vanno dal formale biglietto del sindaco di Mori, alla gioia sincera del rag. Umberto Grillo della U.V.I. tridentina, fino ad una bella lettera densa di affetto dal parte di Mario Salaorni, non più tenente, come ai tempi del servizio di leva a Bolzano, ma ora capitano.

Collage di titoli dei giornali il giorno successivo alla Bernocchi vinta da Vasco Modena

Fatto sta che il nome di Vasco finisce in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport: ”Vasco Modena vince la Bernocchi e Albani è tricolore” a coprire le nove colonne con il resoconto “Un titolo e una rivelazione” di Giuseppe Ambrosini. E poi sul Corriere, su La Stampa, Ruote, Lo Stadio, L’Avvenire, L’Unità, la Provincia,… anche sul Corriere della Somalia! L’articolo più esteso, forse, è quello di Emilio De Martino sulla rivista Sport Illustrato che titola in doppia pagina:

COLPO DI SCENA NEL FINALE DELLA BERNOCCHI
Modena supera Coppi in un fantastico ultimo giro

da Sport Illustrato anno 45, Nr. 40, 4 ottobre 1956
Centomila spettatori a Legnano

E’ stata la Bernocchi dei colpi di scena! Dapprima piccoli e poi sempre più vistosi fino ad arrivare al colpo di scena finale che ha lasciato tutti di stucco…

[lettura integrale dell’articolo: sulla pag. 2, anche aprendo il ritaglio, poi sulla pag. 3 mentre i tempi giro per giro si trovano in tabella a pag. 7]


lo stadio
Stadio, Lunedì 1. ottobre 1956

Rovesciando ogni pronostico, Vasco Modena ha vinto oggi la Coppa Bernocchi a cronometro…[…] … ed invece prima dello scadere dei dieci minuti con i quali Coppi aveva preso la partenza davanti a Modena, il roveretano è spuntato, ed ha tagliato freschissimo il traguardo… la prodigiosa media di km. 43,504, pur dovendo compiere gli ultimi tre chilometri con la gomma posteriore che stava afflosciandosi. … ed invece questo prodigioso Modena, in virtù di una prestazione magnificamente regolare l’ha spuntata. […]


Un titolo e una rivelazione – […] si può aprire il cuore alla speranza che la verità che ci ha detto questa prova a cronometro riguardi la buona, sicura, solida classe di questo ragazzo salito improvvisamente al di sopra dei nostri migliori. […] Giuseppe Ambrosini, La Gazzetta della Sport, 1 ottobre 1956

Quando seppe di aver vinto la Coppa Bernocchi, Vasco Modena si sedette su una vecchia sedia, si passò una mano sugli occhi e disse: – Mi par di sognare: debbo dunque ritirare mezzo milione? Chi ha mai visto tanti soldi in una sola volta? Chi lo avrebbe detto? Io no, lo ammetto, soprattutto dopo aver forato la gomma posteriore a cinque chilometri dalla meta e aver compiuto gli ultimi mille metri con il tubolare completamente afflosciato. Debbo dire la verità: speravo di far bene, questo sì. Mi ero infatti preparato a puntino, orologio alla mano, sotto la guida di Broccardo, e stavo bene. Un piazzamento d’onore ero quasi certo di ottenerlo: perciò usando una tattica che da dilettante mi aveva permesso di cogliere contro il tempo una mezza dozzina di affermazioni, avevo iniziato con prudenza. La Gazzetta della Sport, 1 ottobre 1956, pag. 9


Guido Giardini su la Gazzetta della Sport del 1 ottobre 1956 scrive:
[…] Ma se Albani ha dato prova di regolarità e di intelligenza tattica, cosa dire di Vasco Modena, del sorprendente vincitore della corsa, del magro corridorino che ha sbalordito tutti? Guardate la linea dei suoi quattro giri. Il meno veloce è stato il secondo. Nei primi due giri si è mantenuto guardingo, ha risparmiato energie col deliberato proposito di partire in quarta al terzo giro e di dare tutto il resto nel quarto.
Ed ecco che infatti ha percorso il giro più veloce di tutti nel terzo, ed infine ha sbalordito con l’ultimo giro (ancora il migliore di tutti) nel quarto guadagnando su Coppi ben 3′ 13” negli ultimi 27 chilometri. La sua vittoria è stata indubbiamente facilitata dall’improvviso malore che ha colto Coppi dopo metà giro, perché bisogna ammettere che in condizioni normali Fausto non avrebbe perduto tanto tempo; ma quello che conta dal punto di vista sportivo e tecnico è la grande prova del trentino dell’Arbos in quell’ultimo giro: 27 chilometri e 200 metri in 37’30”4 alla media di 43,504! Sulle medie non si può discutere molto: indicano con esattezza la tenuta degli atleti.
Il caso Modena è veramente straordinario. Lo ricordiamo in una corsa che seguimmo qualche anno fa a Vicenza con Campagnolo (la Astico-Brenta) vinta da Roma con grande vantaggio. Questo ragazzo ci aveva impressionato come scalatore; poi una caduta e una foratura lo avevano attardato. Ci restò soltanto il ricordo di questo esile corridorino agile e coraggioso. Non avremmo mai pensato che in lui ci fossero tante energie e tante qualità atletiche, perché energia e qualità occorrono per vincere (ed a quella media!) una corsa a cronometro di 108 chilometri. […]