Il XI Trofeo Matteotti disputato a Pescara, valevole come terza prova campionato italiano per indipendenti, si articola su un duro percorso di 210 km con partenza da Pescara e sviluppo sulle limitrofe colline. Sono solo 21 i concorrenti in lizza e Vasco chiude la volata del gruppetto dei fuggitivi, a 2’30” sul resto del gruppo. La vittoria va a Bruno Tognaccini mentre Vasco porta a casa un bel 9° posto con lo stesso tempo del primo.
La domenica successiva, il 24 giugno, altra importante gara – quasi ”in casa”: si tratta del 30° Giro della Toscana di 266 chilometri, con partenza ed arrivo a Firenze. Vasco si posiziona 25° a 6′ 19″ dal primo classificato, Nello Fabbri. I partenti sono 62, gli arrivati esattamente la metà, 31. Arrivare, fosse anche ultimo, è sempre preferibile al ritirarsi. Vasco ha sempre ragionato così, tutta la vita, anche fuori dal ciclismo.
Il primo luglio del 1956 si disputa il giro del Veneto, seconda prova del campionato italiano. 267 km da Padova a Padova, in cui si percorrono Asiago, Passo Vezzena, Croce di Sommo e Pian delle Fugazze. Il vincitore è Giorgio Albani. Di questa prova non c’è traccia tra gli appunti di Vasco, che sono un po’ carenti nel ’56, e neppure nei ritagli di giornale, segno di prestazioni mediocri rispetto ai campioni presenti o forse di un ritiro.