1955 07 03 Trofeo Martiri Trentini / Caduto

“30 . 6 – 55 Sabato pomeriggio sarò da te. Bacioni tuo Vasco” Appena arrivato in stazione, poco prima di mezzogiorno del sabato 2 luglio, telefona a casa di Luisa, ma…

Finalmente una gara sulle amate strade di casa. Una bella occasione per farsi anche vedere da Luisa. E invece, che succede? Luisa non c’è per un viaggio già programmato dalla zia in Austria assieme alla cara amica Edda, con partenza il 29 giugno; appena saputo della partecipazione alla gara Trentina, con la grande speranza di un fugace incontro, posticipa il più possibile la partenza e prende il treno al mattino di sabato 2 luglio, ma nulla! Si mancano solo di qualche ora. Le comunicazioni via posta non sono il mezzo più adatto, a volte. Vasco rimane molto amareggiato. E poi c’è una brutta caduta in gara… Il giorno stesso Vasco le fa recapitare la notizia su un biglietto scritto da Mori per mano dalla sorella Elisa. Al ritorno a Prato, dopo essersi ripreso, le scrive una lunga lettera: il tono iniziale è risentito, quasi la caduta fosse dovuta alla rabbia in corpo per la delusione di non essersi visti. Ma poi descrive quanto è successo e termina con tanto amore.

Le conseguenze di questa caduta sono state forse prese sottogamba, in quanto, scrive Vasco in una nota a margine del quaderno degli allenamenti, capogiri e vertigini, specie quando si corica o si alza dal letto, perdureranno sino a dicembre.

Prato 7.7.55 – Luisella cara! Eccomi a te, finalmente senza il turbinante ronzio nel capo che mi perseguitò per tutti questi giorni, dopo il salto di domenica scorsa. […] Si partì a razzo, mi sentivo come non mai, il che diede maggior furore alle mie pedalate. Ero ormai solo, tutti i miei avversari schiantati dopo appena 10 Km. di corsa. Volli scattare ancora ma mi fu fatale, la catena, sobbalzando mi uscì dall’ingranaggio davanti, un colpo di pedale a vuoto ed una mazzata a capofitto sull’asfalto rimanendo esanime. Si fermò subito il buon Paolo (come vedi nella foto) e dopo parecchi minuti ripartii a tutta birra con Paolo alla ruota che m’implorava di andare meno forte. Insensibile ai suoi richiami lo staccai per buttarmi in quell’inseguimento impossibile che mi doveva stroncare definitivamente dopo circa 100 Km. di lotta con avversari e con il dolore immenso al capo. Persi conoscenza ancora. Mi portarono a Borgo Valsugana ed i sanitari non mi trovarono che una contusione cranica che svanirà con qualche giorno di riposo. In questi giorni ho sofferto annebbiamenti e qualche vertigine, ora molto meglio. […] volevo vederti fra la nebbia del mio cervello, Sai, ho fatto anche cattivi pensieri, pensai con raccapriccio, se dovessi restare difettoso di cervello? se mi venisse un vizio di mente? che sarebbe di noi?  […] ho avuto tanta voglia di piangere. Perché tanta sfortuna a me? Forse me la merito, ma mi sembra troppa; ora con le idee un po’ chiare penso già alla gara di domenica (Coiano) se il dottore permette, ma sono sempre senza allenamento, sempre in stato di inferiorità nei confronti degli altri. Però loro non hanno una Luisella […]

Paolo Baroncelli, compagno di squadra nella Coiano di Prato, soccorre Vasco Modena caduto nella Trofeo Martiri Trentini, gara vinta dal veneto Narciso Sfoggia.