Troppo spesso quando l’arrivo si aggiudica in volata Vasco non riesce ad attraversare per primo il traguardo. Lui stesso lo dice che la volata non è il suo forte, vi si trova a disagio. La gara, disputata quest’anno piuttosto avanti nella stagione, costituisce l’eliminatoria regionale con la quale si conquista il diritto a concorrere nella finale del G.P. Pirelli a Milano, domenica 19 settembre con traguardo al mitico Vigorelli. Quanto vorrebbe tornarci il Vasco! Fugge, ma in compagnia. E alla volata non è né primo né secondo, quanto sarebbe necessario per poter entrare in finale. Il risultato lascia aperta però una stretta porticina: il recupero nazionale a Porto S. Elpidio, dove è possibile il ripescaggio di alcune unità.
Nella cerimonia di apertura di questa gara che unisce Trento e Bolzano, Vasco ha l’onore e l’onere di deporre un mazzo di fiori ai piedi del monumento a Dante, nella piazza antistante la stazione ferroviaria di Trento [vedi la fotografia nell’Archivio Pirelli]. Perché questa cerimonia? Il monumento di Cesare Zocchi fu eretto nel 1896 quale simbolo della minoranza italiana in un impero di lingua e cultura tedesca su finanziamento delle genti trentine: ”Affermazione e simbolo del pensiero italiano”. In seguito la Storia capovolse le cose: furono Bolzano e provincia a divenire terra di minoranza linguistica in territorio italiano. Il 5 settembre, giorno della gara, ricorre l’anniversario della firma dell’accordo Degasperi – Gruber (1946) in seguito al quale l’Italia ripristinò nell’Alto Adige – Südtirol l’uso ufficiale del tedesco, il suo insegnamento, e reintrodusse i toponimi tedeschi cancellati dal fascismo. Un grande passo in avanti verso il rispetto e la tutela delle minoranze.
Alla base del monumento a Dante, dove Vasco depone i fiori, è incisa un’epigrafe: “Inchiniamoci Italiani – Inchinatevi Stranieri – Deh! Rialziamoci – Affratellati nella giustizia“, richiamo alla fratellanza tra popoli pur con diverse identità linguistiche e culturali.
Zago, Cadin e Modena finiti in un… fazzoletto
hanno formato con il rivano il quartetto dei migliori
Con una bruciante volata Mario Versini della Benacense di Riva ha piegato sul traguardo di arrivo i suoi tre compagni di fuga Zago, Cadin e Modena.
Questa la fase elettrizzante e decisiva di una gara interessantissima e combattuta svoltasi sul percorso Trento, Bolzano, Sciavez, Bolzano e che era valevole quale eliminatoriaa regionale del Trofeo Pirelli.
Come è noto a detta gara potevano partecipare soltanto gli atleti appartenenti a società ciclistiche della regione. Ma anche senza la partecipazione degli atleti extraregionali, che di solito sono quelli che danno lustro, tono e vivacità alle nostre manifestazioni, si può senz’altro affermare che ieri i dilettanti tridentini hanno battagliato senza tregua lungo tuuti i 160 chilometri del percorso, dando vita ad una corsa entusiasmante. Logico che dalla dura lotta sortissero nel finale gli uomini migliori. Fatta eccezione del valoroso e sfortunato Franceschini, attardato da una foratura nell’attraversamento di Bolzano e fatta eccezione del campione regionale Depedri – oggi in giornata non brillante – tutti i nostri migliori corridori del momento e precisamente Versini, Zago, Cadin e Modena sono giunti in un fazzoletto a Bolzano per contendersi allo sprint l’ambita vittoria.
Se ne erano andati su per l’erta che porta a Sciavez e nessuno era riuscito a tener loro le ruote. Alternandosi saggiamente a condurre i quattro volavano verso l’arrivo, senza essere minacciati da alcuno.
Ma se questi si possono definire i quattro moschettieri della corsa non si possono dimenticare le prove di Liotto, instancabile animatore della prima parte della gara, di Soana il piccolo e generoso atleta della Forti e Veloci, sempre dentro in ogni fuga fini che le forze lo hanno sostenuto, di Pisoni, altro minuscolo atleta con un cuore ed una volontà più grande di lui e che è stato l’ultimo a lasciare le ruote dei più forti su per l’erta di sciavez. Ed ancora dobbiamo sottolineare la prova maiuscola di Simoncelli un modesto ragazzo che in corsa non si vede mai ma che ha saputo terminare al sesto posto, davanti al regolare e volitivo Callegari e a De Pedri. Confortante infine il rientro di Chemelli, mentre sfortunata è stata la prestazione del roveretano Cozzupoli, altro animatore della fase iniziale e malamente tolto di gara da uan caduta.
Mario Versini, il vincitore, era da tempo che andava in cerca di una affermazione che lo ripagasse da tante prove sfortunate disputate quest’anno. Nella volata finale è scattato fuori al momento giusto superando di slancio il bolzanino Zago che – sapendosi il più veloce del quartetto – ha commesso l’ingenuità di condurre l avolata agli altri. Il secondo posto conquistato dal bolzanino è comunque meritato cme meritata è la sua ammisissione alla finale nazionale del Trofeo Pirelli che Zago correrà unitamente a Versini. Luciano Cadin, la giovane speranza del Veloce Club Trentino si è piazzato terzo e ciò dimistra in modo eloquente gli enormi progressi compiuti da questo generoso ragazzo al suo primo anno nelal categoria dei dilettanti. Vasco Modena vincitore di ben tre edizioni della “regionale del Pirelli” ha trovato quest’anno disco chiuso.
E’ ormai nota la debolezza del suo spunto finale e ciò giustifica il suo piazzamento. La gara di Modena è stata tuttavia brillante, autoritaria e all’altezza della sua classe.
Il percorso scelta dagli organizzatori (Sport Club Italia di Trento e Società cilistica Adriana di Bolzano) è stato indovinato e dimostra una volta di più che anche senza l’inclusione di grosse asperità può diventare ugualmente selezionatore degli uomini migliori. L’organizzazione alla quale ha contribuito con larghezza e generosità di mezzi la filiale regionale della Pirelli, è filata via liscia, regolare, perfetta. Ha assistito e seguito la gara il commissario tecnico nazionale dell’UVI, Alfredo Binda, l’indimenticato campione del ciclismo mondiale.
Ed ecco alcuni cenni di cronaca. Si parte in perfetto orario da Trento e i concorrenti dimostrano immediatamente le loro velleità, partendo a cinquanta all’ora. A Gardolo un quartetto è già in fuga. Si tratta di Liotto, Cozzupoli, Soama e Pisetta che transitano con duecento metri di vantaggio su una coppi formata da Franceschini e Andreatti, che a loro volta hanno 200 metri dal gruppo.
A San Michele Franceschini e Andreatti raggiungono i quattro di testa e subito dopo scappa Liotto che insistendo nel suo sforzo prematuro e generoso transita tutto solo da Salorno con 15″ di vantaggio si Andreatti e gli altri cinque e con 2’30” sul gruppo. Superato Salorno assistiamo ad una autentica prodezza del rivano Versini che staccatosi dal grosso riesce in pochi chilometri ad accodarsi ai fuggitivi che intanto hanno assorbito Liotto. A Ora il gruppettto degli attaccanti precede di 35″ il gruppo che condotto furiosamente da Modena si fa sempre più sotto; a Bronzolo infatti il ricongiungimento è cosa fatta, ma ci pensano nuovamente Cozzupoli, Soana e Liotto e Simion ad andarsene decisamente. Insistendo nell’azione i fuggitivi raggiungono soli Bolzano dove il minuscolo Soana riesce a precedere per una volata a premio il roveretano Cozzupoli e Liotto. Il gruppo però non è lontano ed appena fuori Bolzano è di nuovo sugli animosi fuggitivi.
La calma ristabilitasi dura peraltro ben poco, ché Zago, chemelli, Rigotti ed ancora l’irriducibile Soana sono nuovamente in fuga. A Ponte Gardena gli stessi infatti transitano con 30″ su Modena che conduce energicamente gli inseguitori. Su questo tratto di strada i meno forti risentono della veloce andatura di questa parte iniziale e si staccano inesorabilmente. <br>Prima di Chiusa il gruppo dei migliori + nuovamente ricomposto. Esso è formato da 14 unità e precisamente Versini, Modena, Soana, Cadin, Depedri, Pisoni, Callegari, Zago, Rigotti, Bonmassar, Simoncelli, Fondriest e Andreatti. tutti questi transitano compatti da Bressanone ed affrontano le ampie curve in salita che conducono a Sciavez, Si staccano subito Rigotti, poi Andreatti, Soana, Bonmassar, Fondriest, poi più sopra anche Callegari, depedri e Simincelli devono lasciar andare i più forti. <br>Restano in cinque e precesamente Modena, Versini, Zago, Cadin e Pisoni. Quest’ultimo resiste rabbiosamente, ma infine anche questo piccolo commovente altela deve cedere.
In prossimità del culmine Cadin scatta per aggiudicarsi la vittoria nel premio della montagna, ma Zago reagisce prontamente e riesce a superare il trentino sul traguardo si Sciavez.
Da questo momento la gara non ha più storia. I quattro di testa volano sulla strada del ritorno verso Bolzano aumentando via via il vantaggio sugli inseguitori che transitano da Bressanone in questo ordine: Pisoni e Simoncelli a 1’30”. Depedri e Callegari a 3’30”, Chemelli, fonderiest e Soana a 6′, Andreatti, Rigotti e Bonmassar a 6’45”. Più staccati ed ormai definitivamente battuti tutti gli altri superstiti.
Da Bressanone a Bolzano le sorti non mutano gan che. I quattro di testa si disputanp la vittoria in volata ed alle loro spalle giunge solo il piccolo Pisoni che nel finale è riuscito a loberarsi di Simoncelli. Poi alla spicciolata tutti gli altri.
Ottone Cestari
L’ORDINE DI ARRIVO: 1) VERSINI MARIO S.S. Benacense Riva che compie il percorso di km. 161 in ore 4.32 alla media di km 37,279; 2) Zago Giovanni, Libertas Bolzano, s.t.; 3) Cadin Luciano, Veloce Club Trentino s.t.; 4) Modena Vasco, U.S. Mori, stesso tempo; 5) Pisoni Ezio, U.S. Aurora, Trento, a 3′; 6) Simoncelli Attilio, U.S. Volano a 4′; 7) Callegari Bruno, Libertas, Bolzano, a 8’30”; 8) Depedri Mario, veloce Club Trentino, a 9′; 89) Chemelli Mario, U.S. Aurora, Trento, a 15′; Rigotti Arnaldo, Libertas, Bolzano, s.t.; 11) Andreatti Riccardo, U.S. Lavis, s.t.; 12) Soana Ermes, Forti e Veloci, Trento s.t.; 13) Bonmassar Bruno, U.S. Lavis s.t.; 14) Fondriest Cornelio, U.S. San Giorgio Vela, Trento, a 15’30”; 15) Maltratti Enrico, U.S. Aurora, Trento, a 31′; 16) Maltratti Vigilio, G.S. Avanguardia Trento, s.t.
La targa Pirelli è stata assegnata alla Società sportiva Benacense per merito del vincitore Mario Versini.