1954 08 01 Campionato a cronometro / Mai dire “vinco”

Vasco si piazza al secondo posto in una cronometro che passa da “casa”, il Criterium Trento-Rovereto-Trento valido come prova unica per il Campionato Regionale, che forse Vasco e i suoi dirigenti pensavano di avere già in tasca prima della partenza. Così non è stato.

Nelle gare a cronometro si deve attendere che anche l’ultimo concorrente abbia concluso la propria gara per poter stilare la classifica definitiva: mai dare per scontato che la vittoria ricada per forza sul grande favorito di turno. Questa volta era Vasco ad essere atteso come vincitore. Un’altra volta, il 30 settembre 1956, sarà Vasco a sorprendere tutti.

Vasco in azione
I titoli regionali dilettanti nel “Criterium a Cronometro” fra Trento e Rovereto

Dalla avvincente lotta con un ritorno veemente balza sul titolo DEPEDRI

Vasco Modena dopo aver dominato giunge secondo a 12″ dal vittorioso – Al bolzanino Poehl il titolo del CSI

Il «Criterium regionale del dilettante» organizzato con piena rispondenza da dirigenti di abile e sicura mano quali quelli del «Trento Sport», è venuto a far centro all’interesse del non piccolo e certamente vivace mondo del ciclismo regionale.
Assente Moser, si trattava di vedere quali dei pedalatori delle due province di Trento e di Bolzano, vale a dire della circoscrizione regionale, potessero aver titoi al diritto di iscrivere il proprio nome nell’albo dei campioni annuali della Venezia Tridentina. Il fatto poi che quest’anno il Comitato Regionale avesse disposto di passare della formula a prove multiple, adottata negli anni scorsi, a quella della prova unica, aveva accentrato ed acuito la volontà dei giovani pedalatori. C’è stato in essi – e lo si è visto dal piglio decisamente lanciato all’attacco dimostrato in gara – anche quel pizzico di puntiglio che è venuto a completare il quadro della manifestazione.
Cosicché, per quanto una gara a cronometro si affidi più che altro ai canoni ed ai motivi fondamentalmente tecnici, che possono pertanto anche non essere trascinatori di entusiasmi, quella disputata ieri mattina lungo i 49 chilometri della Trento-Rovereto e ritorno è vissuta nell’appasionante avventura sportiva ardentemente voluta dallo spirito di battaglia e dall’agonismo dei concorrenti. Il gioco delle parti ha voluto rivolgere nettamente le posizioni che sul filo della logica nell’andata si erano andate formulando, dando ragione alla seconda parte della gara.
In effetti, la logica risiedeva, invece ed appunto, in questa seconda parte. Quarantanove chilometri sono una bazzeccola in una gara in linea, ma rappresentano quasi un limite estremo per una competizione a cronometro; gli ultimi chilometri sono i più decisivi, i più sudati.
Se nei primi può essere l’entusiasmo a dare benzina alle gambe, nel finale è la sofferenza che le morde, ed un nulla può cancellare come una spugna l’accredito di secondi ed anche i minuti che in principio si fosse segnato sulla propria lavagna.

Anche il «Criterium» ha visto la galoppata di un entusiasmante Modena dar l’impressione di travolgere, tanto densa la sua pedalata di stile e di autorità, tutti gli avversari. Al giro di boa di Rovereto il sempre ammirevole e generoso alfiere nero-verde dell’U.S. Mori era in netto vantaggio sull’aitante Versini (45″) e di oltre un minuto su quelli che potevano portargli pericolo: Depedri e Cadin, gli atleti del Veloce Club Trentino erano in quarta posizione a 1’05”, mentre lo smilzo Franceschini faceva miracoli a 1’20”.

Faceva una certa impressione, invece, di una certa sorpresa che poteva anche accrescersi, il terzo posto provvisoriamente assunto dall’altoatesino Callegari, transitato da S. Ilario con un tempo di appena 57″ superiore a quello di Modena.
Questi, comunque, nel «giro di boa» di Rovereto, avente per vertici S. Ilario, il piazzale della stazione di Rovereto, piazza Rosmini (per quindi tornare a S. Ilario lanciati sulla strada verso Trento) aveva ancora dato l’impressione di essere lanciato a tripla carriera segnando sul « giro» in parola il tempo parziale di 6’55”, mentre Versini – il quale, come si è detto più sopra, era accreditato della seconda piazza della classifica provvisoria – segnava un 7’30”, nettamente in decadenza di ritmo rispetto al neroverde. Sullo stesso riferimento, si faceva notare Zago con un bel 7’10” che annunciava il principio di una riscossa che lo avrebbe portato nelle prime posizioni.

Queste, per dare un’idea al lettore, risultavano a Rovereto come segue: 1. Modena (partito col n. 10); 2. Versini (32) a 45″; 3. Callegari (17) a 57″; 4. Depedri (36) e Cadin (24) a 1’05”; 6. Franceschini (13) a 1’20”; 7. Poehl (12) a 1’30”; 8. Liotto (11) a 1’35”; 9. Zago (40) a 1’55”; 10. Rigotti (19) e Pizzini (25) a 2’05”, ecc.
La corsa, come si vede, sembrava incanalata nelle sue ultime risultanza più o meno conformi ai vari pronostici. Ma si era appena a metà gara e la corsa proseguiva nell’assillo tormentante di un traffico sempre più crescente, attraverso il quale comunque, la filiforme gara a cronometro filtrava con una certa scioltezza (nessunissimo incidente vi sarà da lamentare al termine di essa, ben merito, questo sia della Polizia che degli agenti dell’ordine pubblico che dei vigili, ed anche dei corridori ossequienti alla disciplina di corsa).
Proprio nel ritorno avvenivano i rivolgimenti. Vasco Modena che aveva fino allora azionato un grosso rapporto, invogliato dal vento discretamente spirante nel senso Trento-Rovereto, ritenne di poterlo sostenere anche con le folate di fronte. La cosa andava per qualche chilometro poi alla prima ondulazione il ritmo fino allora possente, s’appesantiva. Dietro, la stessa cosa accadeva a Callegari in modo pronunciato, e anche a Versini. Invece, Depedri con un crescendo eccellente, sgranocchiava allegramente chilometri al percorso e secondi agli avversari. La vivenda si faceva emozionante poiché nel discorso s’inseriva con grande autorevolezza ed un finale brillante il bolzanino Zago, in grande rincorsa.
Modena sopperiva negli ultimi chilometri col grande cuore che gli è consueto. Sembrava quasi riuscisse a farcela poichè al traguardo di Trento il suo tempo resistè a lungo all’assalto degli avversari via via giungenti alla fettuccia contornata di gran folla, in viale Verona. Ma proprio sul finire, negli ultimi arrivi, ecco scoccare il dardo blugiallo di Depedri e centrare la classifica: 12″ di meno, il bersaglio della vittoria era del pedalatore del Veloce Club Trentino.

In tal modo il titolo regionale dei dilettanti trentini è stato il frutto di una contesa aspramente combattuta e contrastata. A Depedri la gioia legittima di averlo conquistato, a Modena il merito di averla sottolineata con la sua grande sportività e generosità di intendere il ciclismo.
Il rivano Versini, pur calando nel finale è venuto a conquistare un bellissimo terzo posto, resistendo al robusto ed impetuoso finale di Zago che s’è inserito al quarto posto davanti a Cadin e all’ammirevole Franceschini. Dietro questi, ma sempre fra i migliori, il bolzanino Poehl (che ha ottenuto il titolo regionale della battagliera cotagoria CSI) e Castellani incostante elegante pedalata. Ma le classifiche vi diranno meglio le posizioni di tutti.

Dell’organizzazione ottima sono stati efficaci realizzatori oltre a quelli di Trento Sport, il presidente del C.R. UVI rag. Grillo, il commissario UVI Bonvecchio, la giuria con Stefanini, Gaddo e gli altri ufficiali di gara, nonché i cronometristi Tedeschi e Fraccaro.

alce

Classifica generale

1.DEPEDRI MARIO (ju) Veloce Club Trentino Trento, che compie il percorso di km. 49 in ore 1,07’41” alla media oraria di km. 43,437; campione regionale dilettanti Venezia Tridentina;
2. Modena Vasco (sen.) U.S. Mori a 12″;
3. Versini Mario (sen.) S.S. Benacense Riva a 1’03”;
4. Zago Giovanni (sen.) C.S: Libertas Bolzano a 1’25”;
5. Cadin Luciano (ju) Veloce Club Trentino a 1’49”;
6. Franceschini Natale (ju) U.S. San Giorgio Vela di Trento a 2’57”;
7. Poehl Antonio (ju) U.S. Giac Virtus Bolzano a 3’12”;
8. Castellani Attilio (sen.) U.S. Mori a 3’13”;
9. Callegari Bruno (ju) C.S. Libertas Bolzano a 3’41”;
10. Cainelli Tullio (ju) U.S. Volano a 3’51”;
11. Liotto Gino (ju) sport Club Bartali Lana a 4’02”
12. Pizzini Enzo (ju) U.S. Volano a 4’09”;
13. Bonmassar Bruno (ju) U.S. Lavis a 4’26”

Di Attilio Castellani corridore, da questa gara in poi, nei ritagli conservati nella scatola dei ricordi di Vasco, non si hanno notizie. Nel 1956 apre un laboratorio di falegnameria a Mori, diventato poi mobilificio. Vasco sarà suo cliente, come testimonia questa gruccia in legno dal costo di L. 150