1954 06 20 Giro dei Laghi / Formidabile inseguimento

2° al giro dei Laghi (1° Maule)

Dopo la vittoria in casa, a Mori, della settimana precedente e il bel piazzamento in terra toscana Vasco si sente carico. In questa gara compie una bellissima prestazione aggiudicandosi il secondo posto, recuperando progressivamente il distacco da quello che risulterà comunque vincitore, il forte vicentino Cleto Maule che, sul finire di questo stesso anno, passerà professionista nella Torpado assieme all’appena ventenne Aldo Moser.

Vasco con la fidanzata in via Grazioli a Trento. Sulla sinistra della foto la futura cognata con la figlioletta che guarda curiosa le calzature del ciclista
Vasco, sotto gli sguardi ammirati dei tifosi distribuiti lungo via Grazioli a Trento, cammina orgoglioso di avere a fianco la bella fidanzata che, da Rovereto, è venuta ad assistere all’arrivo della gara.
Degno della sua tradizione il sesto G.P. Lane Borgosesia

Il vicentino Maule fa suo il sesto “Giro dei Laghi”

Splendido inseguitore Modena che giunge a soli 11″ dal vincitore – Castello e Franceschini ai posti d’onore – Grande folla entusiasta lungo tutto il percorso

C’era un traguardo rosso che faceva gola a tutti, ieri, a Trento. E la lotta che ne è seguita, su magnifiche strade e nel quadro di una organizzazione modello, degna della tradizione del Veloce Club Trentino è stata veemente e chiara nello stesso tempo. Come una matematica risultante la poule decisiva è stata giocata tra i migliori scaturiti dalle asperità disposte dal percorso: Franceschini, Modena, Castello, Maule e anche Pagliarin e Depedri hanno tenuto avvinta la vicenda all’emozione e, soprattutto, all’entusiasmo per lo sport ciclistico. Generosamente si sono battuti tutti: ai più valorosi i premi, a tutti l’elogio.

Alle 14 esatte il dott. Ferrari della Lane Borgosesia, signorile e generosa patrocinatrice della ormai classica corsa fondamentale del dilettantismo più in vista messo su rapporto internazionale, dà il via alla cinquantina di concorrenti. Al fianco del dott. Ferrari sono la candida figura del comm. Ettore Mayr (sempre sulla breccia non soltanto nella sua qualità di presidente del Veloce Club Trentino ma anche come pioniere appassionato dello sport ciclistico e sportivo di antica e genuina tempra), dell’appassionato dirigente Mario Niccolini ingranaggio motore della manifestazione, di Carlo Franceschi, Giodo Gerloni, Luigi Pontalti, ecc., vale a dire lo stato maggiore della organizzazione, giustamente felice e soddisfatto – coi suoi collaboratori tutti – del chiaro successo che già in partenza la corsa sta riscuotendo. Attorno una gran folla e molte personalità sportive e no, venute al battesimo di questa sesta edizione del Giro dei Laghi. Tra gli altri l’avv. Viberal della Azienda Autonoma Turismo di Trento, il segretario regionale dell’ANUGC cav Zini, l’ispettore regionale del CSI, il cav. Lumia, giornalisti e dirigenti sportivi. Della giuria, presieduta da Franco Camillotti (vecchio e simpatico amico dello sport ciclistico trentino) fanno parte il torinese Canali e il milanese Cassani.Il gruppo dunque, all’abbassarsi della bandierina gialloblù dello starter, prende le mosse rompendo l’immobilità ordinata, resa vivace dalla policromia delle maglie di corsa, cui l’aveva messa con rapida autoritaria pazienza il giudice di partenza Molinari. Ben prima del “via” si era mossa la rutilante “carovana” pubblicitaria con magnifiche macchine. La teoria pubblicitaria farà da ordinata staffetta (salutata con vivo entusiasmo la riapparizione della gigantesca locomotiva, eccellente il carro cronometraggio Braitling, numerosissimi i Motta, i Ferrero, ed altre, di elegantissima linea) all’incedere dei corridori, sollevando ondate di ammirata attenzione delle folle che s’incontreranno in tutti i centri nei punti strategici (come la folla sulla Torbole-Nago-San Giovanni), nelle città, schierate con fitte siepi di spettatori ai lati delle strade., Appena alzati nastri della partenza – in testa in quel momento i quattro austriaci che poi scompariranno lasciando ultimo derelitto Mathis in fondo all’ordine d’arrivo – la corsa lascia via Grazioli e affronta subito la prima difficoltà, la strada di Ponte Alto, aperitivo di quelle che verranno.
L’azzurro del cielo è spappolato di nubi biancastre che attenuano il sole (più oltre vi sarà anche una spruzzatina di pioggia, ma poi il sole quasi di ripicco scatterà fuori coi suoi raggi) ma fa caldo lo stesso.
Il primo balzo vede, per la cronaca, passare Gamper dell’U.S. Concordi Laives per primo al traguardo di Ponte Alto, ma praticamente tutti sono assieme salvo Brioschi che ha forato.
Stella fa l’irrequieto e tasta il polso ripetutamente ai compagni, verso Pergine se ne va tirandosi dietro Paglierin, Liotto e Maule. Questi quattro si impegnano in volata al passaggio di Pergine: la spunta Pagnlierin su Stella e Maule, mentre Liotto chiude il quartetto. Il gruppo è a 50 metri che insegue e poco dopo fa un boccone dei quattro. Verso Levico Zamboni, uno dei migliori, prende male una curva e cade, malconciandosi tanto da dover essere portato all’Ospedale di Levico.
Nella bella cittadina è primo Maule seguito da Paglierin, Depedri. I tre, con Castello a ruota, avevano preso un vantaggio tanto ridotto che ancora il gruppo annulla e tutti sono assieme al momento di attaccare la salita da Calceranica a Vigolo Vattaro. Lungo le rampe di Bosentino entra deciso in azione ancora Maule cui si alterna Franceschini, poco dietro salgono Depedri e Modena, gli altri sono in fila indiana che si va man mano sgranando nella selezione dei valori. Franceschini e Maule salgono agilmente, Modena in potenza, Depedri in rudezza. Verso il culmine la strada si è fatta sassosa e Maule fora perdendo posizioni. Via libera a Franceschini, che passa applauditissimo primo a Vigolo Vattaro, seguito a 30″ da Paglierin che si è fatto sotto a scavalcare avversari, con Depedri e Modena, a 1’15” arriva Maule in rabbioso pedalare, poi gli altri sgranati.

La discesa a precipizio su Trento non reca novità di posizioni. Infatti il passaggio da Trento avviene alle 15.17′ e prima di attaccare la salita di Cadine le posizioni sono: in testa Franceschini, a 1′ Paglierin, Modena e Depedri, a 1’15” Maule e Castello, a 1’45” Tomasi, Nicolli, Stella, Andreatti, Cortese, Zago, Versini, calvi e Cadin; a 2’15”, solo soletto Pisoni, a 2’50” un gruppo di altri 14 corridori con Mascagni, Chiera, benuzzi, Galvan, Ruoaro, Zaffonato, Cavaliere, Gasperello, Giurato, Ferrari, Liotto, l’austriaco Mathis, Colnaghi, Melison.
Franceschini non insiste ed è presto raggiunto da Modena, Depedri e Paglierin, ma lungo la salita opera alcuni allunghi che mettono in difficoltà Depedri e gli altri due stentano a tenergli ruota. Però verso il culmine “secondo traguardo della montagna” chi si impegna nella volata per il passaggio sono Modena e Paglierin, la spunta, a Cadine affollatissima, il trentino di un quarto di ruota su quello della Spinetta Cornuda. I passaggi da Cadine: 1. Modena 2. Paglierin 3. a 10″ Franceschini. 4. a 1’10” Depedri, a 1’13” Maule e Castello, a 2′ e 15″ il gruppo dei primi inseguitori dai quali manca Versini per un irrimediabile guasto meccanico.
Nelle velocissime puntate verso Padergnone, Maule e Castello si bevono l’esausto Depedri e puntano su Paglierin, Modena e Franceschini che raggiungono formando un quintetto. Più indietro si cerca di organizzare i cambi: specialmente Zago appare tra i più attivi, ed anche Cadin, ma gli altri non sembrano molto convinti.
Due chilometri dopo le Sarche, al ponte della nazionale, i cinque di testa passano sempre compatti. A 2’30” sopraggiungono tirati energicamente da Cadin, Depedri, Andreatti, Nicolli, Calvi, Tomasi, Cortese, Zago, Stella; a 4′ transitano Segafredo, Gasperello, Mascagni, Cavalieri e, subito tallonati da altri cinque corridori con Benuzzi, Giurato, Chiera, Liotto e Mathis.
Ferrari si è ritirato per la rottura del pignone.
Altri ritiri: Vanzo e Pisoni.
La corsa ha ormai stabilito le sue determinazioni: è evidente ormai che quella della vittoria è questione che interessa esclusivamente i primi cinque: i nomi che compongono la pattuglia di avanguardia sono tali da darne una certa garanzia. .Per gli altri è questione di inseguimento. <che questo non possa riuscire se ne ha la sensazione a Riva dove i cinque transitano con due minuti di vantaggio su tutti gli altri.
La decisione si ha nell’impennata da Torbole al S. Giovanni. Appena si svolta nella dura salita, Maule torchia con un allungo i compagni di fuga. Cede subito Paglirin (è quasi vuoto e si farà assorbire dagli altri che inseguono) poi Castello e Franceschini, Modena è più tenace ma poco più in su ha un attimo di incertezza e il vicentino lo stacca sensibilmente. Dietro, Franceschini lascia Castello e si avvicina a Modena che raggiunge l’ingresso di Nago dove la folla impazzisce dall’entusiasmo per la magnifica lotta. Maule è molto avanti, di quasi 300 metri e arriva al S. Giovanni tutto solo. Dietro lui Modena precede Franceschini, più staccato di un centinaio di metri viene Castello; Paglierin è lontano e tagliato fuori dalla lotta.
La discesa su Loppio vede il ricongiungimento di Castello e Modena e Franceschini. I tre staranno assieme per poco poiché Modena, che sente bruciargli il terreno di casa con davanti Maule ormai scomparso alla vista, opera un allungo al quale gli altri due tentano reagire, ma Castello è provato dall’inseguimento appena ora concluso e Franceschini sta risentendo della generosa condotta di gara. Il neroverde, quindi, se ne va tutto solo all’inseguimento di Maule.
Come vedete le posizioni sono quelle che si troveranno poi nell’ordine di arrivo. Soltanto che tra i quattro, ma specialmente tra Modena e Maule si ingaggia una bellissima lotta a distanza. A Rovereto Maule passa con un vantaggio di 1 minuto. Ai Murazzi Modena gli ha sgranocchiato 10″, a Mattarello altri 10″, poiché il vicentino passa con 40″ di vantaggio sull’alfiere dell’U.S. Morei.
Modena è veramente in un finale di gran classe: vola, letteralmente scatenato sulle peste dell’avversario che intuisce sempre meno lontano. Ma s’avvicina anche il traguardo e il vicentino, fra la folla festosa riesce a tagliare per primo il traguardo di via Grazioli. A soli 11″ sopraggiunge applauditissimo Vasco Modena che ha compiuto uno spettacoloso inseguimento.
Quindi ben più staccati, Castello e Franceschini, mentre il grosso del gruppo degli inseguitori è regolato in volata da Calvi, nonostante questi, privo del pedale sinistro, sia costretto a spingere da parecchi chilometri sul solo perno.

alce

ORDINE D’ARRIVO

1)MAULE CLETO Veloce Clun Vicenza che compie il percorso di km.131 in ore 3.42′ (media km 35,400);
2) Modena Vasco U.S. Mori a 11″;

3) Castello Francesco GS. Rossato Santorso a 5’36”;
4) Franceschini Natale US San Giorgio Vela Trento s.t.;
5) Calvi Giuseppe Cral Legler Bergamo a 8′ 54″; 6. Colnaghi Lino id.: 7. Stella Ugo Lane Rossi Schio; 8. Zago Giovanni CS Libertas BZ; 9. Cortese Lorenzo Vel. Club Vicenza; 19. Gasparella Valentino Lane Rossi Schio; 11. Pagliarin Evaristo Spinetta Cornuda; 12. Tomasi Gaetano Veloce Club Schio; 13. Nicolli Giuseppe Lane Rossi Schio; 14. Cadin Luciano ve. Club Trentino; 15. Segafredo Germano GS. Rossato Santordso, tutti con lo stesso tempo si Calvi; 16 Depedri Mario Vel. Club Trentino a 10’07”; 17. Mascagni Giulio Aurora Trento