
Poi incomincio con una serie di buone gare senza tuttavia arrivare al 1° assoluto, la spavalda sicurezza del rivano mi dà ai nervi e decido di attaccarlo proprio a casa sua. Difatti nella Coppa Gobbi arrivo 2°, potevo aver vinto ma un guasto alla sella m’ha costretto a pedalare quasi sempre ritto sui pedali (Versini in grave ritardo) (6-4)
Alcuni piazzamenti son buoni e di soddisfazione, come questa sopracitata della Coppa Gobbi il 6 aprile, a Varone di Riva, che Vasco conclude al secondo posto, contento di aver ”dato la paga” alla promessa della Benacense, Mario Versini. O come nella qualificazione al primo posto nella selezione per la Coppa Italia, seguita dalla finale a Gorizia il 27 di aprile con un bel quarto posto.


(13-4) Coppa Città di Bassano a cronometro 5°
20-4 Coppa Italia, 1° (a 44.200 km/h)
27-4 Coppa Italia a Gorizia, 4°
1-5 Coppa Gelmi – Degasperi 3°
Il primo maggio, alla Gelmi-Degasperi, vince Pintarelli, Versini è secondo e Vasco sul gradino più basso del podio. Quindi il 4 maggio, per la Coppa Micheloni, con acqua a catinelle, Vasco decide di attaccare, come leggiamo qui sotto. Il tutto si conclude con l’incipit di un proverbio non molto adatto ai corridori, che sono tali proprio perchè amano correre!

Stavo per vincere e questa volta lo smacco al Versini sarebbe stato duro poichè lo staccai nel terreno a lui propizio, la discesa.

Quella discesa lunga e tortuosa dal Ponale, ma in una curva troppo avventata la caduta fu inevitabile col conseguente mio ritiro proprio a pochi chilometri dal traguardo (chi va piano…) (4-5).
Spettacolare la strada del Ponale, opera storica di ingegneria civile, che in quel periodo non era ancora stata asfaltata. Il fondo era una massicciata ricoperta di ghiaia e il parapetto dei tornanti era costituito da un basso muretto in sassi e malta o da pilastrini di pietre collegati tra loro da putrelle in ferro. Chi la percorre oggi, divenuta un magnifico sentiero pedonale e ciclabile, può figurarsi i corridori di quell’epoca che sfrecciano in discesa verso Riva del Garda e che, ogni tanto, scivolano a terra, come accadde a Vasco nella Coppa Micheloni.