
Il 9-7 a Cles ho stravinto il Giro del Brenta.

Il 16-7 a Pavullo arrivai 7° con una foratura.
Il 23-7 a Terni Campionato Italiano: mi ritirai per foratura.
30-7 Gran Premio Amaro Alpino 2°, due forature.
Al Giro del Brenta, per la Coppa Zadra, Vasco fa una delle sue, e arriva al traguardo con più di cinque minuti di vantaggio su Tranquillo Segato.

Negli appunti sul quadernetto segue un elenco di gare, senza altro commento se non quello delle forature. A Pavullo, a Terni, e di nuovo in Trentino. Due le forature al Gran Premio Amaro Alpino del 30 luglio, vinto da Rino Parisi con cinque minuti di vantaggio su Vasco Modena. Forare non è strano, forare due volte di seguito è sfortuna. Nella cronaca sembra essere un evento ineluttabile:

La competizione per il Campionato Italiano Dilettanti, selezione per i mondiali, si svolge il 23 luglio a Terni su un circuito a sali-scendi di 38 km da ripetersi per 5 volte. Per la Venezia Tridentina sono selezionati: Modena Vasco, Parisi, Rino, Segato Tranquillo, Pavesi Giorgio, Pintarelli Giuseppe. Fin dalla partenza la gara è intrapresa a ritmo sostenutissimo dai 175 concorrenti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Vasco opera ben presto un tentativo di fuga in discesa con “impressionante spericolatezza” – scrive La Stampa Sera – conquistando un lieve vantaggio nel primo giro, percorso addirittura alla media di oltre 43 km all’ora. A quelle andature le forature, come qualsiasi altra anche piccola noia meccanica sono fattori di selezione: forare significa essere tagliato fuori dalla lotta per l’impossibilità di recupero. E proprio per questo Vasco si deve a malincuore ritirare da questa competizione nazionale. La maglia tricolore va, per la terza volta, ad Alfo Ferrari.
