1950 04 23 Bolzano Sciaves e ritorno / Dime ‘Gnaca bom

Il 5 aprile Bologna – Raticosa. 5°.
Il 12-4 mi ritirai a Mezzocorona causa la pioggia. Visto lo scarso risultato ero un po’ abbattuto, ma ebbi modo di riprendermi subito e furono i miei stessi avversari che il 23-4, in una giornata acquosa e piena di freddo ebbero la cattiva idea di attaccarmi.

Dapprima intirizzito dal freddo stavo per abbandonare ma prima volli dimostrare in una salita che ero sempre io; ad uno ad uno scollai dalla ruota tutti e vinsi così per la seconda volta la Bolzano – Sciavez.

Inizia aprile con la Bologna – Passo della Raticosa, per il VI Gran Premio U. Testi, una scalata impegnativa in cui si colloca al quinto posto.

La gara successiva, a Mezzocorona, pioggia, e Vasco si ritira.

Pioggia ancora alla Bolzano – Sciaves – Bolzano, e che pioggia quel 23 aprile del 1950. Le foto qui sotto parlano da sole. La tentazione del ritiro c’è. Ma “ti dime: gnanca bom”, che tradotto dal roveretano significa: ”e tu dimmi: credo che tu ne non ne sia capace”, e salta fuori la grinta. Il resto è cronaca.

23 aprile 1950 Sulla salita della Bolzano – Sciaves sotto la piogga
Al traguardo di Bolzano in Corso della Libertà – Freiheitsstrasse

Per la seconda volta Vasco Modena brillante vincitore della Bolzano Sciaves

Pavesi tolto dalla gara da un banale incidente
seconda volta vincitore della Bolzano Sciaves e ritorno, 104  km

Il tempo non ha voluto essere dalla parte dei corridori e degli organizzatori di questa nuova, appassionante, edizione della Bolzano – Sciaves e ritorno. Una fitta pioggia, cominciata poco dopo la partenza, ha accompagnato gli atleti durante l’intero percorso rendendo il loro sforzo più gravoso. Ciò però non ha impedito che la corsa abbia avuto fasi appassionanti e sia stata improntata ad un ritmo che ha lasciato pochissima tregua. La gara infatti, combutta ad oltre 39 di media fino a Bressanone, anche in seguito, pur calando come andatura del percorso e delle condizioni delle strade rese pesanti dalla pioggia, si è mantenuta ad un livello di continua combattività. Ed è stato appunto sulla salita di Sciaves che le posizioni, delineatesi già nella andata con la fuga di Pintarelli e Parisi ai quali si sono aggiunti Pavesi e Modena, si sono maggiormente rafforzate.

Ma seguiamo la bella corsa dalla partenza.

Alle 13.40 i concorrenti partono incolonnati ed attraversano la città per portarsi a Rencio dove il presidente della Società ciclistica atesina, cav. Ceccherini, abbassa la bandierina del via. Partenza volante. Il gruppo ha subito dei sussulti e si passa Cardano a forte andatura. Qui Longo e Dalla Betta cadono e mentre il bolzanino se la cava con poche escoriazioni, il giallo azzurro dell’Aurora deve essere ricoverato in ospedale. A Prato Tires vediamo Rigotti a terra: il bravo corridore del Velosport di Mezzocorona ha forato. Farà tutta la gara da solo arrivando al traguardo dopo il gruppo. Schoepf, Bianchi, Gheno e Bianchetti perdono terreno. Davanti l’andatura è sostenuta.
Nelle prime posizioni sono gli uomini della Cofler, quelli dell’Aurora e i rossoneri dell’Alto Atesina fra i quali Pavesi appare attentissimo. Vediamo staccarsi anche Pison, poi Bonato e Smith e Cavoni. Pure Musinelli e Pavan perdono contatto. I compagni del Bressanone invece, specialmente Zamboni e Furlan, si prodigano nel gruppo di avanguardia. Vediamo Socin tutto solo pedalare con una certa fatica. Il rappresentante di Taio riprenderà in seguito brillantemente nella salita di Sciaves.

Il gruppo transita da Campodazzo a ranghi pressoché completi:  guida Pozza che quest’anno veste la maglia dei Ferrovieri di Trento. Rientra Nardin, attardatosi per noie al cambio ed anche Socin opera il primo ricongiungimento. In testa ora si nicchia ed i ritardatari possono accodarsi. E’ dopo Ponte Gardena che la corsa ha il primo dei suoi episodi notevoli. Una maglia azzurra si porta in testa con alla ruota un giallo azzurro dell’Aurora:  sono Pintarelli e Parisi. I due guadagnano gradatamente terreno senza che nessuno si decida a prendere l’iniziativa dell’inseguimento.
Finalmente dal gruppo sfreccia Pavesi che si trascina Modena. A Chiusa ( km 29 dalla partenza)  le posizioni sono le seguenti: in testa Parisi e Pintarelli seguiti a circa 500 metri da Pavesi e Modena, poi il gruppo forte di trenta unità condotto energicamente da Pozza. I due tandem spingono a pieni pedali: sembra una corsa a inseguimento ma è evidente che prima o poi i due fuggitivi di testa saranno ripresi dai due inseguitori. La fusione avviene alle porte di Bressanone proprio prima del sottopassaggio.

A Bressanone dunque quattro uomini sono in fuga: Pavesi dell’Alto Atesina, Parisi dell’Aurora di Trento e Modena e Pintarelli della Cofler di Rovereto. Il gruppo segue a 1’ 12” guidato energicamente da Lazzari.

La pioggia, che ci aveva risparmiati alla partenza, è ora intensissima e flagella da tutte le parti i corridori. Pochi chilometri ed eccoci alla salita di Sciaves che i quattro iniziano a buona andatura. Qui si aspettava l’attacco di Modena ma invece sono i due “pivelli”, Pavesi e Pintarelli, che strappano e sotto la loro azione prima Modena e in seguito Parisi perdono leggermente terreno. La strada in terra battuta sale in maniera abbastanza sensibile e lo sforzo appare evidente. L’azione dei due ex allievi è sciolta mentre il trentino ed il campione della Cofler sembrano in difficoltà. Al culmine è primo Pavesi seguito a ruota da Pintarelli. Parisi segue a 15 metri e Modena a 30 secondi.

A 1’ 15” un gruppo con Rizzoli, Postal, Martini, Borsi, Salizzoni, Stofella, Chesini, Dalla Torre, Rover, Pozza, Milani, Saretto, Tait, Lazari, Martini e Ferrari. Poi a 2’3” Lacchi e Zanin e alla spicciolata tutti gli altri.

Si comincia ora il ritorno. Nella discesa su Bressanone Modena raggiunge i primi tre ed il quartetto, che già nell’andata si era posto in primo piano, fila veloce verso Bolzano. Il traguardo di Bressanone viene vinto da Modena senza volata.

I fuggitivi hanno circa due minuti di vantaggio: essi si alternano al comando. Evidentemente sono decisi a non farsi più raggiungere. Il gruppo dietro, guidato dall’attivissimo Rizzoli inizia la caccia. Alla ruota di Rizzoli è Postal e dietro Martini, Rover, Stofella, Martini Flavio, Saretto, Pozza, Chemelli, Dalla Torre. Questo gruppetto procede con circa 500 metri di vantaggio su un gruppo condotto da Demozzi e nel quale figurano Berteotti, D’Andrea, Calliari, Milani, Cavoni e Marini.

Il quartetto di testa intanto procede di buon accordo. Pavesi appare freschissimo e con lui Modena che si è ripreso prontamente dalla leggera crisi di Sciaves. Pintarelli e Parisi invece pedalano con meno scioltezza. Essi infatti verranno in seguito assorbiti dagli inseguitori, fra i quali ora Dalla Torre e Pozza si prodigano continuamente. Alla stazione di Funes però ecco il piccolo dramma:  mentre i quattro di testa imboccano la leggera discesa che porta al ponte Pavesi mette piede a terra: il corridore atesino ha spezzato la catena e per lui non c’è più niente da fare. Viene tolto così dalla gara un atleta che vi aveva giocato un ruolo di primissimo piano e che avrebbe potuto anche risolverla a proprio favore. All’atto dell’incidente infatti Pavesi non appariva per niente provato e certamente sarebbe riuscito a giungere sotto lo striscione di arrivo in compagnia di Modena.

L’infortunio capitato al rosso nero della Atesina mette le ali ai piedi agli altri tre che vedono così estromesso dalla lotta finale uno degli uomini più pericolosi. Specialmente Modena spinge a piedi pedali: l’allievo di Piccolroaz è ora in piena azione:  la sua pedalata è sciolta e potente e il giovane Pintarelli non regge all’andatura. A Cantina Fredda, fra Chiusa e Ponte Gardena, egli viene assorbito dal gruppo inseguitore guidato energicamente da Rizzoli, Salizzoni e Dalla Torre. Apprendiamo intanto che Zamboni è stato costretto al ritiro da due forature e che Giordani è stato tolto dalla lotta da una caduta.
Davanti Modena ormai è scatenato ed anche Parisi si stacca dalla sua ruota. Verrà ripreso dal gruppo verso Prato Tires.
Ormai l’atleta roveretano è lanciato tutto solo verso il traguardo. Dietro il gruppo perde uno dei suoi uomini più validi. Rizzoli, messo a terra da una foratura.
Precediamo i corridori sulla linea del traguardo dove una grande folla, che aveva assistito ad un interessante carosello degli allievi della S.C. Atesina, vinto brillantemente da Caser, attende l’epilogo della corsa.

Quando alle 16:32 la maglia azzurra di Modena sbuca dal viale Giulio Cesare un grande applauso accompagna il vincitore che appare sorridente ed ancora fresco.

A 2’02” irrompe il gruppo ed il velocissimo Stofella non ha difficoltà a mettere la propria ruota davanti a quelle di Martini, Pozza e Parisi. Ancora qualche arrivo e poi la corsa è finita. Una corsa veramente brillante in tutte le sue fasi, tirata senza respiro e nella quale, ancora una volta, i migliori si sono imposti senza incertezze. La prova di Modena era particolarmente attesa ed il bel corridore della Cofler ha risposto in pieno. Il suo successo è stato improntato ad autorità di gara e decisa volontà. Sempre nelle posizioni di testa ha prodotto il massimo sforzo al momento giusto dimostrando fra il resto, intelligente tattica di gara e prontezza di riflessi. Peccato che la sorte abbia tolto dalla competizione Pavesi altrimenti avremmo assistito ad un finale veramente elettrizzante.

Il corridore bolzanino avrebbe certamente contestato il successo al vincitore passo per passo, metro per metro. Pavesi è sempre rimasto con il naso alla finestra e le fasi più movimentate della corsa lo hanno visto protagonista di primo piano. Il corridore della Atesina ha riconfermato le belle doti già messe in luce nella passata stagione e nelle gare di apertura. Accanto a lui merita la citazione lungo Pintarelli, forse il migliore sulle salite, combattente generoso e tenace. Ma anche Parisi, sebbene non sia apparso ancora il corridore dell’anno scorso, ha disputato una bella gara cedendo solamente negli ultimi 20 km all’incalzante offensiva di Modena. Ottimo come sempre Rizzoli tolto di gara proprio verso il finale e buone le prove di Stofella, Giordani, Pozza, Marini, Borsi, Berteotti, Milani, Lazzari, Dalla Torre e del mai vecchio Martini. Gli atleti del Ciclo Club Bressanone sono stati particolarmente sfortunati: malaugurati incidenti li hanno presi di mira quando si trovavano ancora in buone posizioni.

Sessantacinque sono stati i corridori che si sono presentati alla partenza:  un numero veramente notevole se si pensa alle condizioni del tempo e delle strade. La Società  ciclistica Atesina ha colto un nuovo successo di partecipazione e la “Coppa Ceccherini” ancora una volta ha detto parola di interesse nel quadro dell’attività ciclistica regionale.

L’organizzazione è stata buona e se un appunto si deve fare questo riguarda il servizio, Anzi la mancanza del servizio al seguito per coloro che si ritiravano o che erano costretti ad abbandonare per motivi di incidenti. Pavesi, ad esempio, a Funes, ha dovuto starsene solo in attesa… di chi non veniva.

Nelle macchine al seguito il presidente della giuria signor Tedeschi, il direttore di corsa cav. Tosi, il presidente della S. C. Atesina Ceccherini, il signor Zini dell’U.V.I e gli ufficiali di gara.

Gino Sembianti

Ordine di arrivo: 1)  Modena Vasco, G.S. Cofler di Rovereto in ore 2 e 52’ alla media di 36,260 Km/h 2) Stofella Mario, Forti e veloci, a 2’02”, 3) Martini Angelo, Cofler di Rovereto, 4) Pozza Mario AltoAtesina Bolzano,  5) Vel. Club Trentino; 6. Borsi Roberto, S.S. Aurora Trento; 7. Postal Livio, Aurora Trento; 8. Dalla Torre Giuseppe, Vel. Club Trentino; Pintarelli Giuseppe, G.S. Cofler Rovereto; 10. Saretto Luigi, A.R.S. Merano; 11. Martini Flavio, U.S. Taio, 12, Parisi Rino, S.S Aurora Trento, tutti con il tempo di Stofella Mario; 14. Berteotti Luigi, G.S. Cinelli Gardolo a 7’25”; 15. Demozzi Narciso, Veloce Club Trentino, 16. Milani Lino, S.C. Alto Atesina Bolzano; 17. D’Andrea Livio, G.S. Cofler di Rovereto; 18. Tait Faustino; 19. Barcatta Rino; 20. Caliari Claudio; 21. Salizzoni Vittorio; 22. Lazzeri Vittorio; 23. Rigotti Gilio; 24. Cavoni Cesare; 25. Lachi Mario; 26. Russo Vincenzo; 27. Rover Carlo; 28. Zanin Luigi.

Partiti n. 63; arrivati n. 28. La “Coppa Ceccherini” viene assegnata definitivamente al G.S. Colfer di Rovereto per merito di Vasco Modena.