In una combattuta Coppa Zadra nel Giro del Brenta, il 31-7 arrivai 3°, appiedato ben tre volte
Una gara, questa, in cui Vasco si spreme fino alla fine in un forsennato inseguimento, assieme al compagno di squadra Livio D’Andrea. Sarà quest’ultimo infine a vincere la competizione superando il Parisi in fuga, che assieme avevano riacciuffato. Anche questa volta le forature non si contano, ma si può ben dire che la vittoria di squadra della Coppa sia stata meritata. E’ stata forse una anticipazione del tempo da gregario di Vasco.
Bel giro, con bei panorami, almeno per una gita: da Cles a Malè, in val di Sole, poi a Pinzolo, in val Rendena, attraverso Passo Campo Carlo Magno, avanti fino a Tione e giù verso le Sarche, e a Trento per poi risalire a Mezzolombardo e ritornare a Cles passando da Denno e Tuenno.
Una partecipazione di concorrenti più abbondante del previsto, la qualità di molti dei presenti e l’estrema combattività, che ha caratterizzato la corsa, svolta si in una splendente giornata di sole, hanno decretato il più pieno successo a questa edizione del “ giro del Brenta” per la disputa della Coppa Giuseppe Zadra.
le frasi che hanno caratterizzata questa gara sono state tutte, dalla prima all’ultima, vivificate da un interesse accentuato: e, Appunto perché dalla partenza all’arrivo non vi è mai stata una pausa di calma, ci è consentito affermare, come da molto non abbiamo assistito ad una gara così strenuamente combattuta, anzi, così sentita, come era nell’aspettativa dei bravi dirigenti della Unione Sportiva Anaune, che si sono fatti in quattro per onorare degnamente la memoria del loro dirigente scomparso: Giuseppe Zadra.
Giuseppe Zadra! Un entusiasta, che per i colori della sua società tutto dava di sé, e nulla pretendeva, se non la valorizzazione dello sport in genere, e, ciclistico in particolare.
Questo “ giro del Brenta” fu una sua creatura. Non ebbe la fortuna di attuarlo, lui vivo, perché chiamato anzitempo nelle zone dei grandi silenzi. Ora però, anche questo giro è attuato, e di “Lui” il vincitore avrà la “coppa” intitolata al suo nome. E’ solo un nome, ma quale rimpianto per la sua memoria, quanta amarezza non averlo fra di loro, per i bravi dirigenti anauniensi!
La gara – Prima della partenza tutti i concorrenti sono stati radunati nella sala cinema teatro di Cles, ove il presidente dell’Unione Sportiva Anaune ha rivolto loro brevi parole di saluto e di ringraziamento per la larga partecipazione, commemorando lo scomparso Giuseppe Zadra al cui nome la gara era intitolata.
Il via è stato dato dal fratello dello scomparso alle ore 10:10 e immediatamente il plotone ha iniziato la sua marcia, compatto fino a 2 km dalla partenza. a questo punto i due bolzanini di Segato e Pozza partono a pieni pedali arrivando a Malè dove vincono il premio di traguardo con un vantaggio di 2’3”.
I due insistono nella fuga, attaccano le rampe della salita che porta a Campo Carlo Magno, ma improvvisamente Pozza, non riuscendo di tenere la ruota del compagno cede ed in breve viene raggiunto dal gruppo che insegue a forte andatura. Il solo Segato insiste, ma anch’egli a pochi chilometri dal traguardo del Gran Premio della montagna, viene riassorbito dal grosso che, guidato da Vasco Modena e Rino Parisi, rinviene potente.
Il plotone continua la sua marcia sgranandosi continuamente sinché a Campo Carlo Magno, Vasco Modena, lottando spalla a spalla con il suo diretto rivale Rino Parisi, riesce ad aggiudicarsi il premio della montagna per una gomma. E’ in questo momento che inizia la solitaria avventura dell’atleta dell’Aurora di Trento, Rino Parisi, il quale approfittando di due forature di Modena, si butta a grande velocità nella discesa che porta a Pinzolo e, dopo il falsopiano, raggiunge Tione con circa 10’ di vantaggio su Vasco Modena che insegue. La fuga continua.
Raggiungiamo l’atleta Trentino e lo procediamo alla stretta dei due ponti di Santa Massenza per controllare il distacco.
Rino Parisi transita alle ore 13:15 lanciato a grande velocità, forse già sicuro di concludere in bellezza la sua fuga, così, come da qualche tempo è nelle sue abitudini. Ma poco dopo passa Vasco Modena: il vantaggio del fuggitivo è ora di soli 6’. Riuscirà Parisi a mantenere il distacco?
Nell’ordine passano quindi Tamanini e D’Andrea a 6’30” i quali, Specialmente il primo, stanno conducendo una gara superba e sono in condizioni smaglianti di forma. Comprendiamo subito che se D’Andrea e Modena marceranno di conserva, ben poche speranze di vittoria rimarranno a Parisi. I fatti ci daranno ragione. Transita poi Segato a 9 primi ( ben tre forature lo hanno attardato); Caliari a 10’30” seguiti da altri corridori, fra cui riconosciamo Pozza, Fiorentini, Rizzoli e numerosi altri.
Rino Parisi intanto continua nella sua fuga e transita al traguardo a premio di Trento con 7’ avvantaggiandosi di uno su Modena e D’Andrea mentre Tamanini transita a 8 minuti.
Sulle rette che conducono a Mezzolombardo, D’Andrea e Modena in tandem, inseguono furiosamente due punti minuto su minuto il vantaggio del fuggitivo Parisi viene annullato. L’atleta dell’Aurora di Trento risente in maniera evidente della stanchezza, crampi allo stomaco lo fanno rallentare ancora di più, conseguenza questa del mancato rifornimento del cestino viveri, rimasto sulla motocicletta in panne della sua società.
Dopo Mezzolombardo i concorrenti, arrivati al ponte della Rocchetta girano a sinistra imboccando le strade della sponda destra del Noce che conducono attraverso Denno, a Flavon e Tuenno, al traguardo finale di Cles.
A Denno dove Parisi transita con solo 1’ di vantaggio dal “tandem roveretano”, lo passiamo e ci portiamo a Flavon per controllare il distacco effettivo. A Flavon passa con soli 30” di distacco sul Livio D’Andrea e con 3’30” su Modena, il quale ha dovuto cedere anche di fronte al compagno di squadra.
Poco prima di Tuenno Parisi viene raggiunto dal biondo Roveretano ed assieme marciano a forte andatura dando evidenti segni di volersi staccare uno dall’altro. I due infilano ora l’ultima salita, quella che porta nel centro del paese. E’ primo il roveretano che con un allungo scatta, pianta in asso il suo rivale il quale non ha saputo reagire e arriva solo a Cles con 1’30” di vantaggio. Il suo arrivo viene sottolineato da forti applausi del numeroso pubblico accorso sul viale dell’arrivo. Anche l’arrivo di Parisi è molto applaudito. Con 4’30” arriva poi Vasco Modena ed a 15’ i tre: Segato, Caliari e Tamanini.
Ecco l’ordine di arrivo 1) D’Andrea Livio, della Cofler di Rovereto, che compie il percorso di km 165 in ore 5.12’ ; 2) Parisi Rino, Aurora Trento a 1’30”; 3) Modena Vasco, Cofler Rovereto, a 4’30”; 4) Segato Tranquillo, Alto Atesina, Bolzano, a 15’; 6) Caliari Claudio, Veloce Club Trentino; 6) Tamanini Mario, Forti e veloci, Trento; 7) Pozza Mario, Alto Atesina, Bolzano; 8) Trevisan Ignazio, S.C.. Montorio; 9) Dalfarra Mario, Merano; 10) Rizzolo Mario, Velo Sport Mezzocorona. Seguono altri 7 in tempo massimo.
La coppa Giuseppe Zadra è stata aggiudicata alla Cofler di Rovereto, per merito di D’Andrea e Modena.
Carlo Fondriest