1949 05 01 Coppa Gelmi – Degasperi / Fatica improba

I. maggio giornata nera mi ritirai preso dal freddo e dalla pioggia

Il commento alla giornata nera è tutto racchiuso nell’articolo di giornale e nell’inserto dedicato specificatamente a Vasco, “smilzo corridorino”, e lo era realmente, soprattutto smilzo. Scherzava: Sono nato nel ’29, l’anno della crisi, come potrei essere robusto?
Intanto non è inutile ricordare che la Coppa Gelmi-Degasperi prende il nome dai giovani trentini Luciano e Alfredo Gelmi, fratelli di diciannove e venti anni, e da Bruno Degasperi, anch’egli ventenne. Morirono a Venezia nell’agosto 1944, fucilati dai nazisti assieme ad altri quattro ragazzi italiani con una esecuzione plateale effettuata per rappresaglia: un monito per un fatto che non avrebbero potuto compiere, nemmeno volendo, essendo stati prelevati direttamente dal carcere.


Coppa Gelmi-Degasperi è dedicata ai trentini Alfredo e Luciano Gelmi, giovani fratelli di venti e diciannove anni, rispettivamente, e a Bruno Degasperi, ventenne. Morirono assieme ad altri quattro giovani italiani a Venezia nell’agosto 1944, fucilati dai nazisti con una esecuzione plateale per rappresaglia, una vendetta per un fatto che non avrebbero nemmeno potuto compiere, essendo stati prelevati dal carcere.

VASCO MODENA

Vasco Modena è qualche cosa di più di una speranza per il ciclismo tridentino. Questo giovane (ha venti anni non ancora compiuti) corridorino di Mori, allevato e lanciato alla notorietà della Cofler di Rovereto e da quella volpe astutissima che risponde al nome di Giannino Piccolroaz, ha fatto strabiliare quest’anno per le sue tre vittorie su quattro gare (la quarta, il G.P. Erbitter, vide pure un audace colpo di mano del Modena annullato dalla autorità del bresciano Beschi, proprio alle porte di Trento). Coppa IGNIS, Coppa Martini e Coppa Ceccherini videro lo smilzo e composto dilettante roveretano sbarazzarsi con irrisoria facilità degli avversari ed assicurarsi la vittoria.
Nella sua ultima gara, la lunga e tormentata Coppa Gelmi Degasperi, Vasco Modena ha nettamente ceduto. La distanza? Il freddo? La pioggia? Una debolezza fisica? non sappiamo. Certo è che un fisico – per quanto forte – può andar soggetto a delle crisi. rivedremo Modena nelle prossime competizioni e siamo sicuri non smentirà il suo spettacoloso esordio di stagione.

LA “COPPA GELMI DEGASPERI”

Il triestino Zollia domina in volata 16 corridori
La coppa alla S.G. Alto Atesina di Bolzano

(click per vedere il ritaglio)

La lunghezza del percorso, in vero notevole per una gara di dilettanti, le avverse condizioni atmosferiche, e l’alto spirito agonistico profuso dai concorrenti senza riserve, come sempre accade in queste prove di campionato, hanno tramutato l’edizione della coppa “Gelmi Degasperi” in una fatica improba per la cinquantina di corridori che vi si sono cimentati in rappresentanza di ben 14 società, tra le quali la “Fiaccola” di Trieste, Il Dopolavoro ferroviario di Treviso e il Cral Marzotto di Valdagno. Il fatto stesso che una ventina di atleti l’abbiano portata a termine e che molti dei più quotati tra i quali Modena, uno dei maggiori favoriti, siano stati persi per strada o si siano ritirati provatissimi, testimonia eloquemente sull’asprezza della avvincente contesa, naturale appannaggio dei corridori più duri e tetragoni alla fatica. La corsa, encomiabilmente organizzata dall’Alpina Sport di Trento, ha avuto due fasi ben distinte. Nell’andata a Merano gli atleti, benché flagellati da una pioggia insistente e ostacolati da un vento abbastanza forte, hanno rabbiosamente divorato il nastro stradale in gruppo compatto e continuamente scosso da scatti e brevi fughe repentine che hanno mantenuto l’andatura quanto mai elevata.

Nel ritorno invece nonostante che il gruppo abbia rallentato progressivamente il treno di gara, si è avuta una durissima selezione e i sedici superstiti hanno terminato in volata. Non sono mancate le forature e gli incidenti. E’ Della Torre che ad Ora ne apre la serie proprio mentre il gruppo è lanciato all’inseguimento di Berteotti e nelle macchine del seguito si accentua la pressione sull’acceleratore. Nel cambio del tubolare Dellatorre perde 2′ preziosi, ma inizia subito un furioso inseguimento da solo sino a Terlano, di buon accordo con altri staccati per forature, tra i quali particolarmente Rizzoli, dopo. Ma nonostante la cooperazione gli inseguitori perdono ancora terreno e a Merano il grosso transita compatto con 5′ di vantaggio. Il premio di traguardo è vinto da Borsi che nonostante il parere contrario del suo medico ha voluto essere della partita e sta disputando una magnifica gara. La sfortuna si accanisce ora contro Martini sino ad allora uno dei più attivi; infatti l’anziano atleta roveretano fora ben due volte alle porte di Merano ed è raggiunto da Dallatorre e Rizzoli. L’inseguimento, al quale si interessa tutto il seguito rombante, si fa sempre più velocemente, ma non approda a nulla perchè il grosso, sempre scatenato, accentua vieppiù il distacco che non verrà più colmato. A Chiusa di Terlano il gruppetto inseguitore si arricchisce di Faliva, Pozza e Vettorazzo al quale per ben tre volte è saltata la catena. A Bolzano il distacco è salito a 6′ ma qui un incidente provocato da un incauto motociclista e per fortuna senza gravi conseguenze, ferma definitivamente Martini ancora freschissimo e inconsolabile e i compagni d’inseguimento.

Ospiti a bordo della macchina del Veloce Club Trentino lasciamo allora le retrovie e andiamo alla ricerca del grosso che intanto sta letteralmente seminando i più provati. Da Bolzano a Salorno infatti ad ogni chilometro incontriamo uno staccato che ai nostri incitamenti risponde scrollando rassegnato il capo. Poco prima di Salorno raggiungiamo un gruppetto che a 200 metri circa dal gruppo ne costituisce la retroguardia. Tra costoro è il prestigioso Modena attanagliato dai crampi alle gambe ed in evidenti difficoltà. Si ritirerà a Salorno .
Riusciamo infine a raggiungere il grosso che ridotto a 14 unità ha ormai rallentato notevolmente l’andatura. Guida instancabile Berteotti seguito da Borsi, Chemelli, D’Andrea che pure conduce una bella gara. Non manca qualche flebile tentativo di fuga, ma il gruppo attentissimo sventa ogni pericolo, e così la corsa si risolve in una volata a 16 (sono rientrati Dall’Antonia C e Parisi che erano con Modena) dove gli atleti spremono le energie residue. Per un soffio Zolli di Trieste precede Segatto T. e Carretta dell’Alto Atesina. Segue Borsi, l’altro triestino Corretti, i due fratelli Dell’Antonia di Treviso, Parisi, Stofella, D’Andrea, Porcelli, Brumani che sarebbe stato irregolarmente trattenuto per la maglia da un triestino, e gli altri. I corridori hanno impiegato a percorrere i 175 km. del percorso 4 ore e 40 minuti, alla rilevante media di km 37,500 all’ora. La coppa “Gelmi Degasperi” è stata vinta dalla società Alto Atesina di Bolzano per merito si Segato e Carretta.

Ecco la classifica: 1.o Zollia Boris, La Fiaccola Trieste in 4.401, alla media di km 37,500; 2.o Segato Tranquillo, S.C. Alto Atesina Bolzano ad 1 macchina; 3.o Carretta Vilfredo, idem; 4.o Borsi Roberto, V.C. Trento.