Continuando con le fughe il 6-6- partecipando alla Coppa Cofler vinsi il G.P. della montagna per poi ritirarmi stremato in prossimità dell’arrivo.
In questa gara Vasco usa la sua dote di scalatore per conquistare un traguardo della montagna. I traguardi volanti potevano fruttare un premio del valore magari di 1000 lire, e quindi erano piuttosto ambiti, anche se lo sforzo poteva costare il ritiro dalla competizione.
La terza prova del campionato regionale dilettanti
D’Andrea giunge solo a Rovereto conquistando virtualmente il titolo di campione trentino
ROVERETO, 6 – Livio D’Andrea il giovane corridore roveretano, in testa alla classifica generale del campionato regionale dei dilettanti, ha riconfermato oggi, in occasione della I. edizione della coppa «Cofler», gara valevole quale III prova del campionato tridentino dei dilettanti, le sue indubbie doti e capacità tagliando vittorioso, dopo oltre 150 km. di una gara che non ha avuto un momento di respiro, il traguardo finale posto all’altezza della chiesa di S. Rocco. Con questa vittoria, il ventenne D’Andrea, virtualmente è già campione regionale del corrente anno, avendo accumulato nelle precedenti gare e in quella odierna un punteggio tale da non poter essere colmato dagli immediati inseguitori nella competizione che ancora rimane per l’aggiudicazione definitiva del titolo. Della condotta di gara di questo autentico campione nostrano che ha sbaragliato tutti i compagni di fuga sulla salita di Torbole, aumentando il vantaggio man mano che si avvicinava a Rovereto, parleremo poi nella cronaca della gara. Basti qui rilevare che l’atleta gruppo Cofler nell’odierna competizione dopo aver temporeggiato per quasi tutta la gara, pur rimanendo sempre tra i primi, quando ha voluto, con uno scatto che non ammetteva dubbi, è partito come un fulmine, con una potenza da dominatore. Questo per dire che il piccolo Livio accomuna alle sue rare doti fisiche anche una tattica di gara che è di buon auspicio per il suo avvenire.
Venendo a parlare della gara in genere, ci sentiamo in dovere di rivolgere un vivo elogio al gruppo Cofler, che pur essendo matricola in manifestazioni del genere, ha dato prova di poter competere con massimi sodalizi regionali in fatto di organizzazione. Nessun incidente degno di nota ha turbato l’andamento della gara e ciò nonostante il percorso scelto fosse stato uno dei più severi tra quelli fin ora battuti dai corridori in precedenti competizioni regionali. Su 44 partenti solo 24 hanno portato a termine la corsa e anche questi ultimi sono giunti a tralasciare il primo arrivato, a gruppi notevolmente staccati uno dall’altro.
La partenza viene data dal figlio dell’anziano partecipante Martini Angelo del gruppo sportivo Cofler alle ore 10 e 40. Il gruppo dei 44 atleti a forte andatura si avvia verso Trento ove i corridori imboccano la salita che porta a Ponte Alto. Salvo una foratura di Eccher nei pressi di Mattarello in questa prima fase il plotone si conserva compatto.
Sulla salita che ci porterà a Pergine avvengono i primi frazionamenti. E’ Modena che parte deciso e transita in cima alla salito con duecento metri di vantaggio. Prima di Pergine il giovane atleta dell’Olivo viene assorbito.
Inizia quindi la discesa verso Levico dove Michelotti del Velo- sport di Mezzocorona seguito a ruota da Martini si aggiudica primo premio di traguardo offerto dall’albergo Rocchetti. La strada di campagna che porta a Calceranica favorisce un ulteriore frazionamento. Lo stesso si farà sensibile sulla salita di Vigolo Vattaro ove si formerà un gruppetto di quindici corridori che non saranno più raggiunti dai ritardatari, all’infuori di un terzetto guidato da Vicentini, per tutto il restante della gara.
A Vigolo Vattaro dove è posto il primo premio della montagna passano nell’ordine, Modena dell’Olivo, Carolo di Schio, e Segato di Bolzano, seguiti dall’incrollabile Martini che da questo momento sarà assieme a Borsi l’animatore della corsa.
Ancora qualche chilometro di montagne russe e poi inizia la di scesa verso Trento. Ci fermiamo un momento per assistere allo spettacolo offertoci dalle policromate maglie dei corridori che in frenetica discesa battono i 65 orari. L’interesse ormai è tutto concentrato sul gruppo di testa perché il distacco con i ritardatari si è fatto incolmabile. A Rovereto, Morini della Aquilotti Veronesi e Martini vincono il premio di traguardo. Dopo di Rovereto fino a Riva del Garda, il gruppo di testa evidentemente stanco per lunga sgroppata e per il caldo rallenta l’andatura permettendo qualche rientro. Ormai la gara si deciderà sulla salita di Nago. Infatti vediamo la teoria dei primi venti corridori prendere di petto la breve ma dura ascesa verso S. Giovanni. Ed è proprio su questa, non oltre duecento metri più su di Torbole che D’Andrea sferra l’attacco che lo porterà all’affermazione. In sulle prime sembra quasi che il gruppo lo riprenda ma l’azzurro-giallo insiste nell’offensiva e transita al passo di S. Giovanni con 30 secondi di vantaggio su Martini e Borsi e gli altri inseguitori. Ormai per D’Andrea si profila il successo. Vanamente il gruppo tenta di ricongiungersi al fuggitivo che anzi sensibilmente continua aumentare le distanze e giunge al traguardo con un minuto di anticipo. L’ultimo tratto della gara è stato veramente spet-
[e qui il ritaglio di giornale si ferma…]