Il 16-5 fu la mia prima uscita in altre regioni, corsi a Varese, mi presi una solenne tirata di collo, ma imparai molte cose. Arrivai 28° a 6′.
22-5. Giornata memorabile per me, piena di gloria, tutti i giornali parlavano di me come un astro nascente. Non mi montavo la testa, ma sinceramente ero felice. Vinsi da signore il 1. G.P. Lane Borgosesia con altri 100 corridori venuti da ogni parte dell’Alta Italia.
In quest’occasione ebbi l’amara sorpresa di trovare chi potesse battermi in salita. Rino Parisi da questo momento sarà il mio più accanito rivale.
Nel quadernetto sono ricordate due gare, con finali assai diversi. La prima, pur non sapendo a quale competizione faccia riferimento, dimostra a Vasco come la sconfitta sia utile per far emergere i propri punti deboli, punti su cui lavorare. La seconda sembra quasi la messa in pratica dell’esperienza appena acquisita. Un “trionfo”. I giornali disegnano il profilo di Vasco Modena e ne fanno un parallelo con Fausto Coppi (in scala 1:16, s’intende) .
Soluzione di forza
Di questa prima riuscitissima edizione del giro dei laghi noi tutti del seguito che abbiamo avuto la fortuna di poterla vivere intensamente serberemo un ricordo indelebile. Per parlare in maniera acconcia della magnifica corsa organizzata in modo veramente encomiabile dal Veloce Club Trentino grazie alla munificenza della Manifattura Lane Borgosesia, è necessario attingere abbondantemente nel superlativo. E’ stata la Sanremo del dilettantismo tridentino, una Sanremo in sedicesimi si intende, ma in tutto e per tutto degna della grande e prestigiosa corsa salita ormai ai fastigi internazionali. Qua come là un percorso variato, tecnicamente completo e severo, saturo di motivi coloristici, quasi una serie di cartoline panoramiche sciorinatevi dinanzi agli occhi da un abile propagandista turistico. Là il verde della pianura lombarda, qua il verde dei pascoli della Valsugana, là l’azzurro incantevole Tirreno, qua l’azzurro dei leggiadri specchi lacustri disseminati da una mano sapiente. Là le ondulazioni dei contrafforti appenninici, qua la chiostra superba dei nostri monti. Neppure il sole è mancato all’appuntamento, inatteso, e perciò maggiormente gradito, ha voluto rivaleggiare con quello della Riviera. Al traguardo ci siamo guardati in viso, non avremmo guadagnato una cera più rosea neppure se fossimo andati di proposito in qualche luogo celebre a fare una cura elioterapica.
Amici del veloce Club Trentino non cambiate più il percorso di questa vostra magnifica gara, neppure di una virgola, sarebbe come toccare con mani profane un capolavoro d’arte.
Schieramento regionale dei concorrenti al gran completo, oltre a una rappresentanza extra regionale signora non mai eguagliata, col risultato prevedibile di scatenare una lotta decisa fin dai primi km. un seguito imponente degno veramente della Sanremo. macchine e moto della giuria, macchine e moto delle società, macchine dei giornali con nugoli di manifestini ( una delle nostre macchine, il camioncino messoci gentilmente a disposizione per la propaganda dalla ditta gamberoni, di rovereto, era addirittura fornito di una coppia di strepitosi altoparlanti), poi e di “vespe”, “Mosquito” ,”Cucciolo” “Lecce” ecc. tra i casolari remoti di Vigolo alcuni vecchi montanari con mastodontiche pipe fumiganti guardavano venir su la multicolore rombante carovana per quelle strade di inferno. grande sconquasso di ferramenta, anziché di motori, e sulle macchine uomini gesticolanti. in mezzo a tanta baraonda giovanottoni con un numero sulla schiena che pedalavano in un bagno di sudore. Scrollavano la testa impassibili, quei vecchi, devono aver pensato che qualche incauto guardiano aveva lasciato aperte le porte del manicomio di Pergine.
Alla Sanremo gli strappi del Turchino di Capo Cervo e Capo Berta, al Giro dei Laghi lo strappo micidiale di Vigolo, quello di Cadine e quello della Torbole. E che dire dell’entusiasmo delle fitte ali al popolo ai bordi delle strade, in ogni attraversamento e sui punti strategici? Infine non è mancata neppure la vittoria netta per distacco del gran favorito, là Fausto Coppi qui Vasco Modena. Autentica promessa del ciclismo trentino, Modena Vasco, della Cofler di Rovereto, 20 anni non ancora suonati, ha riconfermato, qualora ve ne fosse stato ancora bisogno, le sue qualità di scalatore impareggiabile e passista poderoso. Modena ha dunque come Coppi il passo del K.O. Domenica però ha dimostrato anche di saper correre con molto acume e intelligenza: diremo quasi che ha il passo del K.O. scientifico. Ha lasciato che i rivali più forti si sbizzarrissero e si fiaccassero sui primi due durissimi strappi, accontentandosi di sorvegliarli a distanza ravvicinata. Così a Vigolo si è lasciato precedere da Brumani e Parisi, A Cadine dal solo Parisi. Ciò gli è costato il Gran Premio della Montagna, ma non era questo il suo principale obiettivo. Poi dato che il sorprendente Parisi dell’Aurora di Trento, ( un’altra stella all’orizzonte) era intenzionato a proseguire nella fuga, se ne sono andati di buon accordo fino ad Arco. Qui Modena ha progressivamente aumentato il ritmo della pedalata, staccando quasi impercettibilmente, metro per metro, l’avversario. Sulle rampe della Torbole ha poi piazzato Il colpo decisivo. E’ stato un piacere, un vero spettacolo vederlo venir su ritmico e composto tra le guizzanti evoluzioni della moto del suo direttore Piccolroaz che lo incitava e lo innaffiava senza parsimonia. Sui dirupi delle Marmitte dei Giganti c’erano tutti gli sportivi di Mori, il paese di Modena. Attendevano sperando che sarebbe arrivato solo. Parisi invece sulla Torbole si è esaurito e si farà poi raggiungere dagli inseguitori ma, come nella Bolzano Sciaves, si è imposto all’attenzione dei tecnici, si farà. A Rovereto Modena è transitato con 2’47” su Parisi, ma nei restanti 25 km che portano a Trento tirando come un diretto a 40 all’ora, ciò ha contribuito a rialzare la media generale fin quasi ai 36, ha guadagnato ancora 1’30” giungendo al traguardo con 5’ sullo scledense Comberlato e 6’01“ sul gruppo dominato in volata da Segato Tranquillo. Di Modena e Parisi abbiamo detto; Segato, che avevamo incluso con D’Andrea e Borsi tra i favoriti della vigilia, ha disputato come al solito una gara generosissima e accorta, D’Andrea appiedato per una foratura a Levico è transitato da Vigolo e poi da Cadine con un forte ritardo dai primi, nel finale però è rinvenuto forte insieme con Gazzini. Borsi invece ha avuto una grave crisi a Cadine che lo ha stremato, comunque è arrivato al traguardo. Ottima inoltre la prova del inesauri…
Vasco riceve tanti messaggi di congratulazioni per questa vittoria, tra le quali una lettera ricca di passione sportiva del dott. Enrico Negri della Olivo di Arco (la sua precedente Società) e quella più formale del sindaco del suo paese natale, Mori.
UNA GRANDE CORSA – UN GRANDE VINCITORE
Vasco Modena del G.S. Cofler di Rovereto vince con distacco
il G.P. Lane Borgosesia organizzato dal V.C. Trentino
Generosa gara di Rino Parisi dell’ U.S. Aurora di Trento vincitore del premio della montagna.
Folle entusiaste su tutto il percorso – Lotta vivacissima – Organizzazione impeccabile
Folla e automezzi di ogni calibro e portata in via Grazioli al ritrovo di partenza di questo Gran Premio Lane Borgosesia che si snodava sull’anello dei Laghi di Caldonazzo e Levico e su quello del cosiddetto “Giro di Riva” con annessi laghi di S. Massenza, Toblino e, magismagisque, il bellissimo Benaco, per non parlare del modesto di Loppio.
La mirabile organizzazione del Veloce Club Trentino, il cui presidente Comm. Ettore Mayr ha trovato nel vicepresidente Mario Niccolini l’iniziatore, l’animatore onnipresente, e valido aiuto nel geom. Colle, rag. Battisti, Cerretti, Franceschi, Gerloni, Conci, Molinari, Widmann, Roat, e tutti gli altri preziosi collaboratori di questo sempre giovane sodalizio dalle antiche tradizioni, ha donato agli sportivi della provincia questa bellissima competizione ciclistica che ha avuto dagli atleti il dono della lotta più scapigliata, più ardente.
Già al mattino in piazza Italia, si erano svolte le complesse operazioni di punzonatura, meticolosamente curate dai signori Tedeschi – sempre sulla breccia – dei Grazioli, Zanetti, Ropelato, Bettega e altri, vigile controllo tecnico del preciso commissario dell’UVI Foradori.
L’apparente pacatezza che copriva i preliminari di corsa, quasi di cerimonia, è scomparsa repentinamente al momento del “via” dato alle ore 14.40 dal dottor Angelo Ferrari delle “Lane Borgosesia”, la manifattura vanto dell’industria laniera italiana cui si deve la dotazione di questo magnifico “Gran Premio”.
I 105 partenti – cifra record – sembrano infatti morsi dalla tarantola non appena la bandierina di partenza si è abbassata, la tarantola è un atleta della u.s. Aurora di Trento, Rino Parisi, che morde nel folto del gruppo assot (refuso) prova della salita di Ponte Alto in cima alla quale egli guida davanti a Segato di Bolzano e Brumani di Valdagno. questo terzetto passa con un lieve vantaggio sul resto dei concorrenti suddivisi in gruppi a breve contatto l’uno dall’altro che lottano gomito a gomito sulla magnifica strada che conduce a Pergine. Lo scledense Castaldetto, che si ritira, i bolzanini Brunello e Nion sono vittime di una caduta, mentre Pergine è raggiunta alle ore 14:30.
La generosa gara di Parisi – Di nuovo il meraviglioso Parisi passa a condurre di scatto e, dopo essersi aggiudicato il traguardo posto dagli sportivi al bivio di San Cristoforo (Dallatorre e Fogal gli sono a ruota) tira come un dannato sulla successiva salita del “Tegazz”. Il traguardo di Levico – ordine perfetto nella cittadina valsuganese – è vinto del bassanese Brotto su Mascanzoni della Fumana.
Cominciano ora i guai per le gomme perché la corsa abbandona, quanto a malincuore! l’asfalto e si butta sulla strada che conduce a Caldonazzo inghiaiata non poco. Forano infatti il roveretano D’Andrea che sarà protagonista di un inseguimento spettacoloso, Hindi il trevigiano Dall’Antonia nonché Gorna della Forti e Veloci.
Il gruppo si è fatto prudente e si va ingrossando: sembra si raccolga in attesa di affrontare la dura salita che lo attende punto Caldonazzo è raggiunta alle 14:51 è di fronte alla numerosa folla entusiasta Meneghini di Montorio vince il traguardo su Mascanzoni davanti ad un folto gruppo. A Calceranica comincia la salita che per Bosentino porta a Vigolo Vattaro.la strada, ancor più cattiva per il fondo continua a mietere vittime: il meranese Lachi, Uber della Cinelli per forature, l’anziano Brunialti per la catena, si ritira Casagrande di Verona: la fatica è ardua, tutti i corridori sono disseminati sotto l’azione irruente di Parisi che è battagliero è pronto quanto mai.
A Vigolo Vattaro il traguardo è vinto da Brumani che sorprende Parisi fin troppo generoso, quindi seguono il trevigiano Munerotto e lo scledense Sella. ma nulla di decisivo ancora poiché i migliori sono subito lì, ruota a ruota: Roman, Modena, Segato Tranquillo, Martini, Comberlato, Rizzoli, Kerschbaumer, Troiani ed altri ancora. La discesa succhia a precipizio i ciclisti che protesi in avanti somigliano a falchi che per ali hanno vorticose ruote. la ghiaia vuole ancora vittime e così sul ciglio della strada sono fermi Padovani di Castelnuovo, lo scledense Mambrino assieme al montoriese Fiorentini, Stenico e subito dopo Bonvecchio della Forti e Veloci, e anche Munerotto, fin qui uno dei migliori, che ripara e insegue a fulmine, ma poi ha un altro incidente e si ritira subito dopo Valsorda. Fora anche Pozza di Bolzano e nel polverone dove navigano comparenti scomparenti macchine, ciclisti, moto, Dalfovo è in difficoltà e scende prudente.
Altre forature, proprio in vista di Trento: Kerschbaumer di Mezzocorona, Della Vecchia di Schio che viene atteso dal compagno Zordan, Bertolesi di Montorio. Finalmente si riprende l’asfalto e si giunge a Trento dove i concorrenti transitano con alla testa Segato Tranquillo e il solito Rino Parisi.
Ma subito c’è la salita di Cadine e il sempre generoso atleta dell’Aurora di Trento parte all’attacco. Ma Modena, cosa fa? se ne sta alla finestra a sorvegliare quasi preoccupato gli attacchi a ripetizione di Parisi. Ora sente che l’avversario si impegna, e non è il caso di scherzare.
La fuga di Parisi e Modena – La lotta vede ora emergere i protagonisti della seconda metà della gara e chi ne va di mezzo sono gli altri. Risalendo dalla coda della corsa troviamo Dallagiacoma del Dopolavoro ferroviario di Trento che guida un plotoncino, più in su si ferma Mosca di Bolzano, poi, altro plotoncino energicamente guidato da Chemelli della Forti e Veloci, indi Righetti della Pancera alla ruota di Segato Guglielmo, poi il bassanese Brotto, mentre il mestrino Carraro si ritira.
Più avanti ancora gruppi e gruppetti si inseguono; c’è ancora chi fora ed è Ciro Di Este mentre il fratello Pietro è più in su. il gruppo è tutto sconvolto ed altri ancora risaliamo; fra di essi Stofella del Veloce Club, Bianchi dell’INA di Mori.
La causa è sempre di quel cavallone di Parisi che ha tirato il collo a tutti e che passa al culmine di Cadine nei con 20” su Modena. A 1’ 58” Segato Tranquillo, indi Piazzin, il sorprendente Calliari del V.C. Trentino.
La gara si sta per decidere: subito dopo Cadine Modena, con armoniosa pedalata riacciuffa Parisi che ha rallentato ad attenderlo. Lo stesso fa Segato con Cumberlato. Dietro a questi inseguono il sorridente Piazzin con alla ruota Calliari ottimo fin qui. dietro a questi si è formato un gruppo con i roveretani Martini e D’Andrea, Turrini, Carnelos, Baggio, Roman, Fogal, Mascanzoni, Brumani, Stella.
Nei pressi di Padergnone il brillante Turini della Pancera fa una brutta caduta che lo attarderà notevolmente. A S. Massenza i passaggi avvengono nel seguente ordine: alle 16:02 Parisi seguito come un’ombra da Modena, a 40” Segato e Cumberlato, a 1’ 05” Calliari, indi a 2’ 40” Il gruppo inseguitore guidato da Mascanzoni. La lotta è accesissima in questo gruppo nel quale entra in azione Roman che alle Sarche trascina con sé Fogal, Brumani e la… sentinella Martini.
Modena solo alla vittoria – All’imbocco del ponte sul Sarca all’ingresso di Arco, Modena opera un allungo prepotente che sorprende Parisi in leggera crisi e lo distacca di un centinaio di metri, raccogliendo gli applausi di una folla di appassionati che gremisce i bordi della cittadina. La lotta fra i due è appassionante ma Parisi, che risente del troppo generoso prodigarsi nella gara, va cedendo e Modena con elegante azione prosegue inesorabile nella fuga.
Folla enorme a Riva e ordine perfetto, indi l’ultima asperità della giornata: la salita di Nago. Al vertice di San Giovanni Modena passa alle 16:54; seguono a 2’ e 30” Parisi, a 3’ Comberlato che si è fatto avanti, a 5’ Brunani che precede di poco Martini e Segato Tranquillo; indi Fogal e Roman tutti protesi all’inseguimento. Calliari è scomparso dalla lotta che si fa veemente per le piazze d’onore. Comberlato nella discesa raggiunge e lascia Parisi ormai provato ma che si batte con disperata volontà perdendo purtroppo terreno.
A Rovereto folla delle grandi occasioni acclama Modena che a S. Ilario transita alle 17 18’ 50” seguito a 2’ 40” da Comberlato, a 3’ 30” da Parisi, a 4’15” da Segato e Martini.
Oramai non c’è più nulla da fare contro Modena che vola galvanizzato verso la vittoria che lo attende con le sue lunghe braccia nereggiante di folla a Trento in Corso Rosmini. Comberlato si accontenta di difendersi dal finale di Brumani, Segato, Martini e Fogal che hanno ingoiato Parisi, mentre Roman sul finale di gara diviene opaco e si fa staccare.Ecco l’ordine di arrivo: 1. MODENA VASCO (C.S. Cofler, Rovereto) che percorre i 131 km in ore 3.43 alla media di km 35,246; 2. Comberlato Arduino (Veloce Club – Schio) a 5’; 3. Segato Tranquillo a 7’; 4) Martini Angelo (Cofler, Rovereto); 5) Brumani (C.C. Marzotto Valdagno); 6)Parisi Rino (S.S. Aurora, Trento); 7. Fogal Francesco (U.C. Giorgione Castelfranco) tutti col tempo di Segato; 8. Roman Giovanni (Dop. Ferr. Treviso) a 8’; 9. D’Andrea Livio (Cofler, Rovereto) a 9’; 10. Gazzini Luigi; 11. Trevisan Ignazio; 12. Carnelos Ciro; 13. Dalbello Vittorio; 14. Borsi Roberto; 15. Calliari Carlo.
Classifica Premio della Montagna: 1. Parisi Rino US Aurora p. 13; 2. Modena Vasco (G.S. Cofler, Rovereto) p.12; 3. Comberlato A (V.C. Schio). Premi: 1. Orologio Venus, Parisi Rino C.S. Aurora Trento; 2. Cassetta prodotti F.lli Branca Milano, Modena Vasco G.S. Cofler Rovereto; 3. Tuta dopo sport della casa Perfecta Torino, Comberlato Arduino Veloce Club Schio.
Classifica dilettanti juniores: 1. Modena Vasco (G.S: Cofler, Rovereto); 2. Parisi Rino (U.S. Aurora, Trento); 3. Gazzini Luigi (Cral Montecatini, Mori).