una vittoria (13-6) molto significativa per l’avvenire
La vittoria a cui fa riferimento Vasco è la quinta Coppa città di Mori, una dura gara vinta con un distacco di 9′ e 20″ su Mario Mori, del Club Ciclistico Cremonese. Di Mario Mori diverrà compagno di squadra, come vedremo a tempo debito.
Stupenda prestazione di Modena
nella “Coppa città di Mori”
Il cremonese Mori al secondo posto con un distacco di oltre 9 minuti –
Buona prova del trentino Franceschini
(NOSTRO SERVIZIO) Mori, 13. Alla quinta edizione della coppa Mori ciclistica, è arrivato un più pieno invidiabile successo, non solo per quel che riguarda l’accurata organizzazione (cui hanno soprasseduto con la solita meticolosità e diligenza i dirigenti del sodalizio nero-verde) ma altresì per la larga partecipazione di folla che si è assiepata ai margini della strada e che ha vissuto con entusiasmo le vicende, talvolta drammatiche della corsa, sopratutto per il nutrito intervento di atleti di classe che hanno dato alla competizione un tono, una fisionomia, che ha elettrizzato ad avvinto anche i più incalliti o scettici.
Con un assolo sbalorditivo, ha vinto il popolare alfiere del ciclismo nostrano: Vasco Modena. Egli ha dominato e messo in ginocchio tutto il formidabile schieramento di extra regionali allineatisi alla partenza con ben precise velleità di sbaragliare il campo.
Sempre vigile ed attento, nelle prime posizioni, il biondo Vasco ha operato un poderoso allungo sulla salita di Cadine per saggiare le forze dei tenaci avversari, se ne è andato al Passo di San Giovanni con alla ruota il bravo Franceschini che anche in questa dura competizione si è generosamente battuto con caparbio coraggio.
Dopo il passaggio di Mori il giovane corridore di Trento si è scollato dalla ruota di Modena, tuttavia il suo terzo posto conquistato in una corsa frenetica, conferma il suo attuale stato di grazie e la sua ferrea volontà di contribuire a tenere alto il buon nome del ciclismo trentino.
Abbiamo avuto occasione di scambiare due parole con Franceschini allorché egli, in seconda posizione, non aveva più di un minuto dall’indiavolato Vasco e dal nostro incitamento il corridore ha risposto “Niente da fare oggi con quel diavolo scatenato; va più di Moser”.
Nell’analizzare le prestazioni dei corridori è naturale che due parole debbano essere spese anche per il secondo arrivato, il cremonese e sorprendente Mori, artefice di un inseguimento condotto con la forza della disperazione e di un finale degno di un levriero di razza.
Con dieci minuti di ritardo sull’orario previsto, il vice sindaco Venturelli ha abbassato la bandierina e la carovana prende il via e subito inizia la bagarre. Il gruppo si mantiene però sempre compatto e perde soltanto il benacense Versini vittima di un irreparabile guasto meccanico. A 40 di media si transita da Trento e poco dopo viene affrontata la salita di Cadine. Qui il gruppo si fraziona e parecchi corridori perdono il contatto e rimangono, ancora dalle prime battute, inesorabilmente tagliati fuori. Dopo Vezzano, Bartalini fora; il cambio del pneumatico fa perdere al vincitore della prima edizione della coppa Mori qualche minuto. Il piacentino riparte, insegue per qualche chilometro, ma poi dovrà ritirarsi vista l’inutilità dello sforzo. Il plotone di testa infatti viaggia ad oltre 40 di media. Ad Arco sono al comando degli uomini lanciatissimi: Modena, Cadin, Tezza, Franceschini, Pasquale, Costello. Il loro treno è formidabile, i cambi perfetti; tuttavia Mori riesce a coronare con successo il duro inseguimento e ad accodarsi al fuggitivi. Il gruppo è a 1′ 10″; a 3′ 40″ altri 4 corridori e via via, seminati, gli altri rimasti in gara.
A Torbole anche Castioni, Seganfreddo e Leonardi rientrano; in testa sono così in nove e Modena fa l’andatura.
A metà circa della dura salita, l’atleta nero-verde si impegna a fondo e riesce a sganciarsi dai compagni di fuga transitando per primo al traguardo della montagna al passo San Giovanni.
Solo Franceschini riesce a portarsi sotto e successivamente a ricongiungersi. I due vanno via di buon accordo ed al traguardo di Mori transitano nell’ordine.
Poco dopo però anche Franceschini si imbastisce e cede, e da qui incomincia l’assolo di Vasco Modena protrattosi per oltre 70 chilometri sui due giri del circuito Mori, Riva, Arco, Nago, Mori.
Pure dietro non si dorme: Mori, Castioni e Seganfreddo raggiungono Franceschini ed organizzano l’inseguimento. A Torbole controlliamo la situazione che è la seguente: Modena è scatenato sempre al comando, a 2′ 30″ seguono Franceschini, Mori, Castioni, Seganfreddo, Tezza; Vagnotti e Callegari sono a 4′ 20″; il grosso transita con 6 minuti abbondanti di distacco.
Dopo Arco viene affrontata la Masa, salita relativamente agevole ,a lunga, e Modena aumenta gradatamente il vantaggio sugli immediati inseguitori. Al secondo passaggio di Mori, Modena ha già oltre 6 minuti di vantaggio e pedala con una scioltezza e con un ritmo impressionante.
Altro giro di boa e ripetizione del percorso precedente. Modena ormai sicuro della vittoria ed in smaglianti condizioni di freschezza, viaggia sempre a tutta birra, mentre gli immediati inseguitori appaiono provati dallo sforzo.
Reggono dietro al dominatore soltanto Mori e Franceschini, che avevano lasciato la compagnia di Castioni e di Seganfreddo rimasto appiedato per foratura.
Grandi applausi per Modena al culmine del passo San Giovanni, inverosimilmente stipato di folla entusiasta e poi l’apoteosi a Mori. Si deve attendere per 9′ 20″ prima che sotto la striscione passi Mori che, nel frattempo, si era liberato dello spompato Franceschini, giunto ad 11′ esatti dal vincitore. A 14′ 50″ arriva il bravo Castioni, a 15′ Seganfreddo e via via tutti gli altri rimasti in gara.
Guido Boninsegna
Ecco l’ordine d’arrivo:
1. Vasco Modena. Un. Sportiva Mori, che compie il percorso di 155 km. in 4 ore 17′ alla media di 37,320 km. orari.
2. Mori Mario del Club Ciclistico di Cremona a 9′ 20″. 3. Franceschini Natale, Un. Sport. S. Giorgio di Trento a 11′; 4. Castioni, Un. Sport. Borgo Trento, Verona a 14′ 50″; 5. Seganfreddo, Rossato Sant Orso a 15′; 6. Tezza, Gruppo Sportivo Borgo Trento, Verona a171; 7. Cavasitti del Pedale Bianco Rosso di Piacenza a 17′ 20″; 8. Vagnotti, id.; 9. Vascelli: 10. Zago; 11. Maserati; 12. Callegari; 13. Nicolli
Torna strepitosamente alla vittoria l’alfiere in neroverde
Il rinnovato Vasco Modena
trionfa e sbalordisce alla “Coppa Mori”
Anche gli extraregionali lasciati ben lontani – Al terzo posto l’eccellente Natale Franceschini
MORI, 13. – Alla quinta edizione la coppa “Mori ciclistica” è arriso il migliore – vorremmo dire invidiabile – successo non solo per quel che riguarda l’accurata perfetta organizzazione (curata con la solita meticolosa diligenza dai dirigenti nero-verde), ma altresì per la larga partecipazione di folla che si è assiepata ai margini del nastro d’asfalto e che ha vissuto con entusiasmo le vicende, a volte drammatiche della corsa, sempre tirata alla morte.
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