1949 08 21 Coppa Valli garibaldine / Fuga a due

Il 21-8 mi trovai di fronte la rappresentanza di tutta l’Alta Italia, per nulla intimorito attaccai decisamente in salita, mi tenne altare soltanto Giovanni Roma, per poi battermi facile in volata.

Nel 1866 Garibaldi pose il suo quartier generale a Cologna e numerosi garibaldini combatterono a Darzo, Condino, Cimego nella terza guerra d’Indipendenza. Le Giudicarie acquisirono così il nome, ora in disuso, di “Valli garibaldine”. La regione delle Giudicarie comprende il bacino del Sarca, fino alla suggestiva gola del Limarò, e il bacino del Chiese. Presenta panorami su gruppi montuosi tra i più belli delle Alpi. E cosa dire della stupenda strada bianca del Ponale, intagliata nella roccia, con scorci magnifici sul Lago di Garda, questa volta percorsa in discesa, altre volte in salita. In queste combattute gare i corridori guardano alle strade bianche, ai dislivelli, alla posizione degli avversari e solo al traguardo possono permettersi il lusso di alzare lo sguardo per ammirare i paesaggi. Ogni gara macinano 100 – 150 chilometri e son ben pochi i tratti delle strade del Trentino di allora che Vasco non abbia calcato con la sua bicicletta.

COMBATTUTISSIMO IL GIRO DELLE VALLI GARIBALDINE

“Fuga a due” e vittoria di Giovanni Roma
su Vasco Modena animatore della gara

Trento, 21

Una nutritissima partecipazione di ottimi atleti extraregionali ha caratterizzato questa combattutissima prima edizione del giro delle Valli garibaldine disputatasi sulle bianche strade del Trentino occidentale a cura del veloce Club Trentino in collaborazione con la S S Giovanni Prati di Ponte Arche.
Ad uno di questi atleti, il fortissimo Giovanni Roma della U.C. Trevigiani è arrisa la vittoria, ottenuta dopo una lunga fuga a due con il bravo Vasco Modena, ancora una volta artefice e animatore principale della fase conclusiva. Staccatisi di forza dal gruppo compatto ancora alle prime rampe della salita della Val d’Ampola, i due atleti hanno poi proseguito in perfetto accordo lungo i polverosi rettilinei della Val di Ledro, giù per la ossessionante discesa del Ponale e su per gli aspri e interminabili tornanti del Ballino. Al traguardo, dove Roma regolava con facilità il roveretano, i due fuggitivi arrivavano con oltre due primi di distacco sugli immediati inseguitori.
Al terzo posto si è classificato l’altro roveretano Livio D’Andrea, che ha dimostrato una volta di più le sue spiccate doti di fondo, sfoggiando un finale brillante che gli permetteva di staccare, a pochi chilometri dall’arrivo il tenace Parisi ed a raggiungere e battere sul traguardo il lombardo Olmi, altro autore di una gara magnifica.

Di Parisi, il bruno e ricciuto atleta di Povo, dobbiamo dire che –  pur leggermente attardato nei primi chilometri per noie alla catena –  ha dovuto ancora una volta inchinarsi davanti alla superiorità del suo irriducibile avversario, Vasco Modena, che lo ha regolarmente e nettamente staccato in salita. Resta comunque il suo poderoso, quanto vano inseguimento alla testa di un gruppetto prima e in compagnia di D’Andrea poi, lungo le rampe del Ballino.
Fra gli altri battuti, ottima la gara del coriaceo Tamanini, dello sfortunato Beschi, giunto al traguardo con una ruota in disordine, del regolare Caliari vittima di una caduta in discesa, del minuscolo Rizzoli, del lungo Gazzini e del coraggioso Troiani, bersagliati questi ultimi da varie forature.

Il percorso che si sviluppava sulle strade delle Giudicarie, della Val di Ledro e dell’Altopiano del Lomaso è stato, sia per la natura del fondo stradale, sia per le dure rampe di Cadine, del Limarò, di Bondo, dell’Ampola e del Ballino, di una durezza rilevante che ha provocato una netta selezione. Ciononostante ben 25 concorrenti sui 42 partiti sono riusciti a raggiungere il traguardo finale, dove si era dato convegno una folla numerosa di spettatori. Ed ecco alcuni rapidi cenni di cronaca. la partenza viene data alle ore 9 precise dal geom. Colle, vicepresidente del sodalizio organizzatore e i concorrenti attaccano subito a forte andatura la salita di Cadine dove peraltro al culmine transitano tutti uniti. Sulla salita del Limarò il gruppo si allunga alquanto sotto l’impulso di Modena, ma lungo i rettilinei che conducono a Tione tutti sono ancora assieme ad eccezione di Borsi che ha forato e di Lanzingher.

Dopo Tione la strada riprende a salire e il gruppo ritorna a frazionarsi leggermente. Al culmine e primo Beschi con alla ruota Olmi e a ridosso tutti gli altri migliori. Nella discesa su Condino tutti rientrano nuovamente compreso Giupponi che ha forato e da Storo il gruppo di testa è forte ancora di una trentina di unità.

Appena fuori Storo la strada si impenna nuovamente ed è qui che Modena opera lo scatto decisivo al quale il solo Roma sa resistere. Sull’Ampola infatti il duo di testa ha già un minuto di distacco su di un gruppetto guidato furiosamente da Parisi e comprendente Olmi, D’Andrea, Caliari, Tamanini, Begalli, Moreschi, Cailotto e Beschi. poco più indietro sono Stofella che ha forato, Rizzoli, Troiani, Zamperioli, Gazzini ed altri.

Nella tortuosa e difficile discesa su Riva, Modena e Roma mantengono inalterato il loro distacco, mentre fra gli inseguitori si fa luce Olmi che si stacca di forza dal gruppetto riuscendo lungo la snervante salita del Ballino a ridurre notevolmente la distanza che lo separa dai fuggitivi. Sulla cima dell’ultima salita infatti Olmi non è che a un centinaio di metri dai primi e precede di oltre un minuto il duo D’Andrea Parisi.  A 4’ di distacco transitano Tamanini, Beschi, caliari, indi a 5’ Cailotto e a 5’30” Gazzini, Rizzoli e Zamperioli.

La successiva discesa su Ponte Arche e il tratto pianeggiante fino a Tione e ritorno non portano altri notevoli mutamenti se non Il formidabile finale D’Andrea che si classifica al terzo posto.

L’organizzazione, curata fin nei minimi particolari dagli amici del Veloce club, è stata perfetta. merito questo dei bravi dirigenti comm. Majr, del geometra Colle, dei signori Tedeschi, Zanetti, Conci, Anselmi, Michelacci e degli appassionati dirigenti della S.S. Prati di Ponte Arche.

Ottone Cestari

Ed ecco l’ordine d’arrivo: 1.  Roma Giovanni, del UC Trevigiani, che compie il percorso di km 159 in ore 5. 3’,  alla media di km 31,500; 2. Modena Vasco, Cofler di Rovereto, a due macchine; 3. Andrea Livio, Cofler di Rovereto a 2’10”; 4. Olmi cesare, US Marzotti di Chiari, a una macchina; 5.  Parisi rino, Aurora di Trento a 3’; 6. Beschi Rinaldo, Erbitter di Gavardo a 6’10”; 7.Tamanini Mario, Forti e veloci di Trento, stesso tempo; 8. Caliari Mario, Veloce Club trentino, stesso tempo; 9.  Cailotto Dario, Pedale Scaligero Verona a 9’; 10. Zamperioli Guido, C.C. Verona, stesso tempo; 12. Gazzini Luigi, CRAL Montecatini di Mori; 13. Gasperini Walter, C.C. Verona; 14. Dell’Antonio Luciano U.C: Trevigiani;  15.. Begalli Dario, pedale Scaligero; seguono altri 7 arrivati in tempo massimo.

I premi di traguardo sono stati vinti da Ferrari (Limarò), Olmi (Comano), Troiani (Tione), Beschi (Bondo), Modena (Creto), Modena (Ampola), Roma (Ballino), Modena (Ponte Arche). Il premio della montagna è stato vinto da Roma che ha preceduto Modena e Olmi. La coppa “Valle garibaldine” è stata vinta dalla Cofler di Rovereto per merito di Modena e D’Andrea.

Presidente di giuria:  sig. Giovanni Bonvecchio; commissario UVI: Cestari.

Nella cronaca sopra riportata leggiamo di sfuggita il cognome di un aurorino: Giupponi. Si tratta di Angelo Giupponi, poi noto per la sua professione di farmacista. Angelo è uno di quei personaggi che quando andavi in giro con Vasco, ormai padre di famiglia, e li incontravi in strada (o, in questo caso, dietro al bancone della sua farmacia), lui ti diceva: è un mio amico, correvamo assieme. Quanti legami si sono creati in quegli anni da dilettante!