Il 7-8 organizzava la mia società la disputa della bella Coppa Cofler.
Ero deciso a ripagare i miei dirigenti dello smacco subito nella Coppa Martiri,
la sfortuna disse no per un’altra volta, arrivai 4°
Poco più di un mese prima, a fine giugno, Vasco aveva dovuto ritirarsi nel Trofeo Fabio Filzi, gara organizzata dalla Cofler, ma quel che più gli era bruciato in quella occasione era stata la gran vittoria dell’emergente Rino Parisi. In quest’altra gara, pure organizzata dalla sua società, mira pertanto a riscattarsi ed ambisce a fare bella figura con i propri dirigenti. E la fa. Non vincendo, bensì mostrando una tenacia senza limite. Una tenacia che gli permette di recuperare i primi posti dopo essere rimasto fermo ben 10 minuti per problemi al cambio, averlo sistemato alla bell’e meglio e avendo proseguito il resto della gara con ruota fissa. La cronaca è tutta incentrata sulla dimostrazione caparbia di Vasco Modena.
LOTTA SENZA QUARTIERE NELLA CICLISTICA “COPPA COFLER”
Begalli di Verona s’impone nel finale
dopo un estenuante duello con Parisi
La fulgida e sfortunata prova di Vasco Modena
Rovereto, 7
Fin dalle prime ore del mattino nelle principali vie cittadine si notava un insolito movimento, un continuo via vai di biciclette, di moto e di automobili. le comitive di gitanti che giungevano nella nostra città dal Veneto chiedevano ai folti capannelli di persone dislocate specie sul Corso Rosmini qual è il finimondo succedesse nella solitamente quella città della Quercia. I nottambuli svegliati da tanto carosello di motori si affacciano indolenziti ai balconi nella speranza di poter far accettare cotanto frastuono. Fatica sprecata. Oggi a Rovereto si disputavano una serie di gare organizzate nell’ambito della mostra dell’Agricoltura, dell’Industria e dell’Artigianato e per di più sarebbero transitati i partecipanti alla corsa automobilistica “Stella Alpina”. Alle 7:50, infatti, incominciarono a transitare i rossi bolidi sfreccianti nella ancora fresca brezza mattutina tra un’ala di pubblico dislocato nei punti strategici. Era all’inizio dell’intensa giornata sportiva ammannita per gli appassionati di tutti gli sport. Poi alle 9:30, compiute le regolamentari operazioni di punzonatura nei giardini Novello, ebbe inizio la corsa ciclistica per la disputa della Coppa Cofler, gara valevole quale quarta prova del campionato regionale dilettanti.
Chiediamo venia se, una volta tanto, non cantiamo le lodi del vincitore all’inizio del nostro resoconto. Intendiamo dire di Bagagli, arrivato primo assoluto con 30” di vantaggio su Parisi, in questa riuscitissima seconda edizione della Coppa Cofler e ci soffermiamo invece a fare la apoteosi di Vasco Modena, indubbiamente oggi il più forte atleta in gara. Non se ne abbia a male neppure Parisi, apparso nella gara odierna in un grado di forma non certo all’altezza dei suoi grandi mezzi, se diciamo che senza quel malaugurato incidente al cambio l’atleta della Cofler avrebbe oggi sbaragliato tutti i suoi diretti avversari. perché ciò corrisponde alla realtà. Infatti, quale dei 4 concorrenti, dopo aver perso una decina di minuti quando ancora il primo dei tre giri da compiere sul circuito Rovereto – Arco – Riva – Torbole – Rovereto non era terminato, sarebbe stato in grado di ricongiungersi prima dell’ultima salita che porta al Passo di San Giovanni col gruppetto di testa, percorrendo oltre 100 km sempre col medesimo rapporto, che se non erriamo era 16 x 50?
Sono del parere che nessuno avrebbe resistito. Invece Vasco ci è riuscito. Bersagliato dalla più nella sfortuna, quando la gara era nella sua prima fase, consigliato anche a ritirarsi, ha preferito invece lottare fino allo spasimo con una tenacia da vero campione diminuendo a grado a grado il vantaggio dal suo diretto avversario, da Parisi, tanto da farsi indurre a pensare che se la corsa fosse durata ancora una decina di chilometri avrebbe agguantato di sicuro il bravo corridore di Povo.
Le fasi della gara – E’ il cav. Rocchetti, direttore della Cofler, e presidente del gruppo sportivo omonimo, il quale ci ospiterà sulla sua macchina, guidandola con rara perizia, che abbassa la bandierina alle 9:30 sul Corso Rosmini. Subito il gruppo sfreccia veloce in direzione di Mori, dove una vera galleria umana farà ala ai ripetuti passaggi, rincuorando Modena, che appunto nativo e abitante in quella borgata. in questo primo tratto registriamo la squalifica di Sanin colto mentre si fa allegramente trainare da una motocicletta e il ritiro del duetto di Montorio, Bertolaso e Trevisan che si erano attardati alla partenza, niente meno che per… beversi alcuni bicchieri di birra.
Gazzini vince intanto il traguardo di Mori e poi si ritira per noie alla macchina. Il gruppo continua intanto quasi compatto costeggiando il lago di Loppio, dove qualche raro bagnante mattutino accorrere ad applaudire, superando la breve salita che porta al Passo San Giovanni con facilità e poi si getta velocemente nella discesa della Masa, che porta ad Arco. anche in questa località niente di eccezionale, salvo l’andatura sostenuta di tutto il plotone, che in un batter d’occhio arriva a Riva del Garda.
E’ logico che se qualche cosa succederà, sarà sulla prima salita che da Torbole porta nuovamente a San Giovanni. Infatti a Torbole il plotone incomincia a frazionarsi, dando luogo ai primi distacchi. Sui tornanti di Torbole, grappoli umani attendono, mentre noi passiamo veloci per portarci al valico, il passaggio dei corridori. A San Giovanni, Modena passa primo, seguito a ruota da Parisi e da Segato. tre dei migliori corridori della regione, se non i migliori, sono dunque in testa e ciò lascia presumere che la gara di oggi riuscirà accanitissima.
Il dramma di Modena – Attendiamo che passino tutti i concorrenti e poi Rocchetti lancia la sua “Aprilia” a forte velocità per raggiungere i tre fuggitivi. Ma ecco, che una sorpresa ci attende: subito dopo Loppio vediamo un corridore con la maglia blu-gialla, fermo a terra, che silenzioso, mentre una lacrima si mescola alle gocce di sudore che gli imperla nel viso, si affanna attorno al cambio della bicicletta. Lo riconosciamo subito: è Modena, che è stato costretto a fermarsi, e a tentare di aggiustare alla meno peggio il dannato cambio. Passano intanto i minuti: 5, 6, 7, 10. Finalmente Vasco si rimette in sella, stringe le mascelle, si inarca sulla bicicletta, e inizia quell’inseguimento che resterà memorabile negli annali del nostro ciclismo regionale.
A Mori c’è D’Andrea che lo attende e lo accompagnerà per qualche chilometro, per poi ritirarsi. Ormai la corsa è entrate nella sua fase più avvincente. Riuscirà, il corridore della Cofler, a compiere il miracolo? Noi siamo dubbiosi poiché anche se riuscisse a ricongiungersi, all’ultimo giro, con quel rapporto, fisso sul 16 x 50, sulla salita di San Giovanni dovrebbe per forza cedere.
In testa intanto c’è un gruppo di 12 unità, tra cui Parisi, Segato, Rizzoli, Beghelli, Vettorazzo, Bianchi, che passa compatto per Rovereto e inizia il secondo giro; alla salita di San Giovanni è sempre primo Parisi, seguito da Begalli.
Modena intanto incalza: di minuto in minuto il distacco si fa meno sensibile. Ad Arco e Riva uno dei più temibili rivali di Parisi, il forte Segato Alto Atesina di Bolzano è costretto al ritiro per la rottura del cambio. Al secondo passaggio al valico di San Giovanni Parisi transita primo, seguito sempre da Begalli Dario del Pedale Scaligero. A Rovereto transitano per la seconda volta 5 corridori: sono Parisi, Begalli, Caliari, Ramus e Stofella. Segue il gruppetto condotto da Modena, che comprende Zamolo, Faliva, Pozza e Lanzingher.
Ha inizio pertanto l’ultimo giro, il più appassionante per la lotta senza quartiere che sta conducendo Modena, per riacciuffare i fuggitivi. A Mori infatti solo due minuti lo distaccano da Parisi e ad Arco un minuto. Prima di Riva il bravo Vasco riesce a scorgere a 300 metri la maglia di Parisi. Ancora qualche chilometro e questi viene riacciuffato.
Siamo arrivati intanto a Torbole. Si tratta ora di vedere cosa farà Modena con un rapporto di pianura sulla dura, anche se breve, salita di Nago. Lo seguiamo da vicino: vediamo i suoi garretti lucidi come il bronzo cercare invano di procedere a pari ritmo con quelli degli altri concorrenti, che all’inizio della salita hanno potuto cambiare rapporto; scorgiamo la sua faccia madida di sudore contrarsi per lo sforzo e ci rendiamo ragione che la sua fatica non potrà essere coronata dal successo.
Infatti, pur superando parecchi concorrenti egli gradualmente perde terreno da Parisi e transita dal passo di San Giovanni a circa un minuto di distacco. Poi fino a Rovereto più pigerà a piedi pedali, ma solo com’è non potrà più raggiungere i due fuggitivi e dovrà accontentarsi, dopo aver fatto una corsa coraggiosa e brillante, del quarto posto.
In testa, nell’ultima fase, Begalli aveva regolato Parisi distaccandolo di 30”.
Ha seguito la corsa quale commissario del UVI il signor Zini; presidente di giuria era il signor Margoni e ufficiale di gara il signor Minatti. La coppa biennale, vinta lo scorso dal Velo Club Mezzocorona è stata assegnata temporaneamente al Pedale Scaligero per merito di Begalli
Mario Mariotti.
L’ordine di arrivo: 1. Begalli Dario, Pedale Scaligero che compie il percorso di km 150 in ore 4:30 alla media di km 33; 2. Parisi Rino, Aurora, Povo a 30”; 3. Stofella Mario, Forti e veloci a 1’; 4. Vasco Modena a ruota; 5. Caliari Claudio, Veloce club trentino a ruota; 6. Pozza a 3’; 7. Zamolo a 5’; 8. Lanzingher a 5’20”; 8. Ramus a ruota; 9. Piazzi a ruota. Partiti 44, arrivati 17. Premio della montagna: 1. Parisi Rino, punti 14; 2. Begalli Dario, punti 8; 3. Modena Vasco, punti 6.